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Servizio farmaceutico. Il Tar Piemonte boccia esternalizzazioni. I farmacisti ospedalieri: “Impedito lo scippo delle nostre funzioni”

di Giuseppe Console e Roberta Di Turi

I giudici hanno accolto il ricorso presentato dal Sindacato annullando una determina dirigenziale della Regione in materia di esternalizzazione del servizio farmaceutico. "Se posta in atto a livello delle singole realtà aziendali, avrebbe sostanzialmente determinato una sottrazione della gestione dei farmaci da sempre affidata per legge alla farmacia". LA SENTENZA

01 FEB - Il Tar Piemonte, con sentenza nr. 00131/2016 ha dichiarato fondato il ricorso della nostra organizzazione sindacale per l’annullamento della determinazione dirigenziale nr. 750  “Linee  di indirizzo per la gestione del servizio di logistica regionale e prime indicazioni per la stesura del capitolato tipo” e delle linee di indirizzo con essa approvate in materia di esternalizzazione del servizio farmaceutico. Il nostro ricorso denunciava una serie di anomalie contenute in queste linee guida che, se effettivamente poste in atto a livello delle singole realtà aziendali, avrebbero sostanzialmente determinato una sottrazione della gestione dei farmaci da sempre affidata per legge alla farmacia.
 
In particolare sarebbe stata “scippata” al servizio di farmacia l’attività di distribuzione, verifica e conformità dei medicinali dispensati, dell’evasione delle richieste di materiale urgente, delle emergenze e così via. Di fatto veniva del tutto svuotata la funzione e la professionalità del personale dirigenziale farmacista. Non solo. Il dispositivo regionale non individuava nemmeno il soggetto responsabile dei vari processi delle denunciate criticità ed inadeguatezze in ordine alla garanzia dei livelli minimi di servizio.
 
In particolare, veniva osservato nel nostro ricorso, risultavano violate le norme di legge riguardanti in particolare la gestione del farmaco all’interno delle farmacie ospedaliere con espropriazione delle competenze professionali del farmacista con consequenziale moltiplicazione dei centri decisionali diversi ed ulteriori rispetto alla farmacia ospedaliera con la previsione di un magazzino unico per la distribuzione all’ingrosso dei medicinali. Senza dire, poi, della mancanza del profilo economico visto che i  presunti risparmi rivenienti dal nuovo modello venivano solo proclamati ma per niente dimostrati.
 
Nel dichiarare fondato il ricorso del Sinafo, il Tar, dopo aver ampiamente argomentato sulla censura di difetto di competenza in capo al Dirigente del settore coordinamento Acquisti della Direzione di Sanità della Regione Piemonte, ha inteso fornire all’amministrazione regionale alcune sintetiche quanto opportune indicazioni in ordine ad eventuali future adozioni di nuove deliberazioni aventi il medesimo oggetto.
 
Il Collegio ricorda che, a norma dell’articolo 12, comma 1 del DPR 128/69, il servizio di Farmacia interna deve obbligatoriamente sussistere per gli ospedali generali e per quelli specializzati in quanto rientra tra i servizi “necessari alla loro natura”. Inoltre il servizio di Farmacia deve necessariamente svolgere tutti quei compiti indicati dall’articolo 22 del DPR 128/69 e Il Direttore di Farmacia deve essere il responsabile del buon andamento del servizio. In ogni caso, osserva il Collegio, una eventuale gestione accentrata dei magazzini e dei materiali ospedalieri deve essere realizzata con forme e modalità “tali da rispettare i dettami del DPR 128/69 in materia di competenza della farmacia ospedaliera”.
 
E’ certamente una importante vittoria che va a sommarsi  e a rinforzare le battaglie sostenute dal Sinafo  in questi ultimi 20 anni su una materia, quella della esternalizzazione dei servizi di farmacia, che ha sempre stimolato le fantasie  di  alcune direzioni strategiche delle aziende sanitarie italiane. Il Sinafo ha rappresentato (e continuerà a rappresentare) un argine a queste discutibili  svolte gestionali. Abbiamo sempre sostenuto che queste innovazioni, ove poste in atto, non solo determinano serie criticità e dubbi sui percorsi gestionali e sulla sicurezza fino ad oggi affidati per legge  e soddisfatti dalle strutture farmaceutiche ospedaliere e territoriali, ma producono, anche, macroscopiche diseconomie che potrebbero mettere in ginocchio il nostro già tartassato servizio sanitario.
 
Abbiamo vinto un’altra battaglia, non la guerra. Ma nessuno si illuda che abbasseremo la guardia su tematiche che riguardano il futuro della  nostra professione, la qualità assistenziale per i pazienti e la gestione delle risorse messe a disposizione dal SSN.
 
Giangiuseppe Console
Presidente SiNaFO,  
 
Roberta Di Turi
Segretario Generale SiNaFO

01 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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