Sicilia. Il 10 ottobre sciopero dell’Intersindacale contro lo smantellamento del 118
Lo Smi definisce quello di Crocetta e Gucciardi “un governo senza progettualità”, che lascia i Pronto Soccorsi “svuotati di tutto il necessario per svolgere la loro funzione” e che “è riuscito depotenziare il delicatissimo sistema del 118, provocandone una totale paralisi”. Quella del 10 ottobre è la prima di tre giornate di sciopero annunciate dall’intersindacale.
06 OTT - Una sanità “allo sbando” in Sicilia. Per questa ragione anche il Sindacato dei Medici Italiani-Smi ha espresso, a livello nazioale, tutto il suo sostegno alla protesta dell’Intersindacale siciliana del 118 e alle tre giornate di sciopero proclamate, la prima il prossimo 10 ottobre con manifestazione a Palermo. “Siamo a fianco dei medici del 118, contro gli attacchi alla loro professionalità e al sistema di emergenza-urgenza. Non si può essere ostaggi della malapolitica della Regione, delle scelte del governatore Crocetta e dell’assessore Gucciardi. È a rischio la qualità stessa dei servizi per i cittadini”, ha detto
Pina Onotri, Segretario generale Smi.
Duro il commento anche di Emanuele Cosentino, Responsabile regionale SMI- Emergenza Sanitaria Territoriale – 118: “Lo sapevamo che sarebbe finita così. Un governo senza progettualità, quello di
Rosario Crocetta, e un Assessore alla Salute,
Baldo Gucciardi, con una visione miope e che gestisce le richieste di migliaia di medici come se fossero sudditi, proprio perché alla vigilia delle elezioni. Dall’altro lato i cittadini: privati progressivamente della necessaria assistenza, con l’emanazione di norme e circolari ferragostane (nota 1 e 48), con un Servizio Sanitario regionale con precari da almeno da cinque anni che gestiscono circa il 50% dell’assistenza in Ospedali fantasma, con la maggior parte di servizi e reparti che si avviavano progressivamente alla chiusura, con Pronto Soccorsi svuotati di tutto il necessario per svolgere la loro funzione e in gran parte funzionanti solo grazie agli sforzi dei precari dell’Emergenza sanitaria territoriale, da Presidi di Guardia Medica fatiscenti, abbandonati a se stessi, privi di qualunque presidio di sicurezza e della stessa abitabilità. Come dimostra anche il recente, e drammatico, caso di Trecastagni. Altro che grandi eccellenze della sanità Siciliana, quelle per la maggior parte sono affidate ai privati”.
“L’ultimo attacco - aggiunge Cosentino - quello all’Emergenza Sanitaria Territoriale, in tre anni l’Assessore alla Salute, con la complicità della 6° Commissione dell’Ars che è stata incapace di esprimere qualunque parere adeguato, è riuscito depotenziare il delicatissimo sistema del 118, provocandone una totale paralisi”.
“Un processo - spiega Cosentino - frutto di diversi ingredienti: scarsi investimenti nelle attrezzature, precarizzazione del personale medico e infermieristico, Centrali operative gestite in maniera clientelare e personalistica, con protocolli ormai obsoleti, e la minaccia continua della chiusura di postazioni fisse e medicalizzate anche in zone della Sicilia difficilmente raggiungibili. A tutto ciò dobbiamo aggiungere il mancato rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale, fermo da ben 10 anni, e quindi carente di tutte una serie di norme funzionali alla modernizzazione del sistema”.
“Ma abbiamo anche assistito a una gestione approssimativa del 118 - denuncia il dirigente Smi- abbiamo visto elicotteri che volano dappertutto con enorme dispendio di risorse ed economiche, anche per una frattura della gamba o per un verosimile trauma cranico, per poi vedere il paziente scendere dall’elicottero quasi con le proprie gambe”.
“Ma l’Emergenza Sanitaria Territoriale-118 non ci sta - conclude Cosentino - lo SMI non ci sta, per questa ragione ha aderito all’Intersindacale Regionale EST-118, e ha proclamato, insieme a tutta l’Intersindacale, tre giornate di sciopero, la prima il 10 Ottobre prossimo con una manifestazione, alle ore 10,00, davanti all’Assessorato alla Salute, per gridare: GIÙ LE MANI DAL 118”.
06 ottobre 2017
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