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Abruzzo. Presentato il piano regionale maxi emergenze


Al suo interno si fa il punto sullo stato del rischio in regione (sismico, chimico-industriale, incendi, neve e valanghe, viabilità) e vengono definite le strategie di risposta sanitaria in caso di maxi-emergenza e maxi-evento, nell’ambito più ampio del quadro di emergenze di Protezione civile. Referente Sanitario Regionale per le Emergenze è Alberto Albani, direttore del pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’ospedale di Pescara

02 MAG - La Regione Abruzzo si dota del Piano Regionale delle Maxi-Emergenze Sanitarie. Il documento, redatto dall’Ufficio del Referente Sanitario Regionale per le Emergenze (Rsr Abruzzo) in collaborazione con l’Ufficio Emergenza-Urgenza del Dipartimento Salute e Welfare, è stato approvato dal Crea (il Comitato Regionale Emergenza-Urgenza). Al suo interno, oltre al punto sullo stato del rischio in regione (sismico, chimico-industriale, incendi, neve e valanghe, viabilità), vengono definite le strategie di risposta sanitaria in caso di maxi-emergenza e maxi-evento, nell’ambito più ampio del quadro di emergenze di Protezione civile.

“L’Abruzzo, interessato dai gravi eventi dell’ultimo decennio - dal terremoto dell’Aquila alle emergenze sisma, neve e incendi del biennio 2016-2017 -, continua infatti a essere un’area associata a rilevanti rischi emergenziali, a un tempo causati e amplificati dalle caratteristiche geologiche, ambientali e antropiche del territorio. L’elevata rischiosità strutturale del territorio rende quindi quanto mai necessaria la definizione di una cornice di intervento fondata su conoscenze e prassi condivise”, spiega la Regione in una nota.

Rsr Abruzzo è stato nominato il dottor Alberto Albani, direttore del pronto soccorso e medicina d’urgenza dell’ospedale di Pescara. E’ lui al vertice della catena di comando sanitaria, è l’organo regionale autorizzato alla movimentazione di strutture e risorse sanitarie regionali in occasione di maxi-emergenze, nonché all’attivazione della Cross (Centrale remota operazioni di soccorso sanitario) e alla gestione della comunicazione con la Direzione Comando e Controllo di Protezione Civile (Dicomac), ove attivata.

Il Piano, anche alla luce della recente emanazione del “Codice della Protezione civile”, detta inoltre le linee di condotta per la redazione omogenea dei piani di presidio Peimaf (massiccio afflusso di feriti) e Peivac (evacuazione), oltre che per la gestione di eventi Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico) e di emergenze di tipo trasfusionale e veterinario. Con il Piano, la Regione istituisce anche il gruppo di coordinamento denominato Noes (Nucleo Organizzativo di Emergenza Sanitaria), abilitato a svolgere il censimento delle dotazioni, la formulazione di proposte tecniche per la formazione degli addetti, la definizione del fabbisogno di presidi e attrezzature uniformi (come i Posti Medici Avanzati) e la comunicazione di rete con gli attori pubblici (Anci, Asl, Comuni, Prefetture) e privati (Soccorso Alpino, associazioni di volontariato del circuito sanitario e di Protezione Civile).

Nella gestione delle emergenze, un ruolo strategico è riconosciuto ai presidi ospedalieri dislocati sul territorio, chiamati a intervenire sulla base delle articolazioni e specializzazioni già definite nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera.
 
I pronto soccorso saranno le strutture organizzative deputate a effettuare in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici, ricovero oppure trasferimento urgente al Dea di livello superiore di cura, secondo protocolli concordati per patologia. Allo stesso modo, in tutti gli ospedali, saranno stoccati materiali tecnici e sanitari da utilizzare in caso di necessità. E’ stato previsto, inoltre, l’acquisto di 4 Posti medici avanzati, strutture mobili e modulabili a seconda delle necessità, che in pochi minuti possono essere montate nei luoghi dove dovesse verificarsi l’emergenza.

“Con questo strumento - sottolinea l’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci - l’Abruzzo si pone tra le regioni italiane dotate di un piano avanzato per la risposta sanitaria agli eventi di maxi-emergenza. Il costante presidio della dotazione sanitaria strutturale e infrastrutturale regionale, infatti, ci consentirà di fare fronte all’improvviso gap che un evento calamitoso è in grado di creare tra offerta territoriale e domanda di salute e di soccorso”.

Intanto, sabato 5 maggio a partire dalle ore 9, nell’aula magna dell’ospedale di Pescara, è in programma il convegno “Eime 2018 - esperienze internazionali di maxi emergenze”, organizzato dal dottor Albani. Un’occasione unica di incontro dei massimi esperti mondiali che hanno gestito situazioni drammatiche, dal Bataclan a Nizza, da Boston a Viareggio, con specialisti inglesi, tedeschi, francesi e dell’Fbi.
  

02 maggio 2018
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