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Puglia. Attolini: “Ottimizzare il sistema dei controlli sanitari nei porti”


Abbattere i tempi e aumentare le prove accreditate nei laboratori dell’Arpa o dell’istituto zooprofilattico per alzare il livello di competitività dei porti. Queste le richieste avanzate dall’assessore alla Salute in un incontro con le autorità portuali.

07 MAR - “Ci sono merci che potrebbero approdare nei nostri porti ma che gli spedizionieri preferiscono sbarcare in scali più vicini ai luoghi in cui ci sono laboratori accreditati per i controlli sanitari. Noi dobbiamo intercettare questi traffici e fare in modo che il nostro sistema funzioni”. Queste le premesse con cui gli assessori regionali alla Mobilità, Guglielmo Minervini, e alla Salute, Ettore Attolini, hanno incontrato il direttore dell’Arpa, Giorgio Assennato, e i responsabili degli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, autorizzati a rilasciare il ‘Nulla osta all'importazione di alimenti d'origine non animale o altra merce’.

Al momento dell’ingresso nel territorio nazionale (nei porti, aeroporti e dogane interne), tutte le partite di merci di interesse sanitario, compresi gli alimenti di origine non animale destinati al consumo umano, provenienti da Paesi extra-europei, devono essere sottoposte ad un controllo igienico-sanitario a cura dell’Usmaf, struttura direttamente dipendente dal Ministero della Salute.

Il personale tecnico dell’Usmaf, presa visione della documentazione d’origine che deve necessariamente accompagnare ogni importazione, effettua controlli sanitari (documentali, ispettivi e/o analitici) volti ad evitare che prodotti contaminati, adulterati, tossici o comunque non rispondenti alle normative sanitarie vigenti, possano essere commercializzati in Italia e negli altri Paesi dell’Ue.

Al termine di tali controlli viene rilasciato il Nulla Osta all’importazione, documento che ne permetterà l’introduzione nel territorio comunitario.
Se invece dovesse risultare un’accertata pericolosità per la salute pubblica, tali merci saranno dichiarate non-ammissibili all’importazione, e della notizia verranno contestualmente informati, attraverso i competenti uffici centrali del Ministero, e tutti gli Stati membri dell’Ue.

“La variabile tempo – ha detto Attolini – non è indipendente per questo genere di controlli. Abbattere i tempi e aumentare le prove accreditate nei laboratori dell’Arpa o dell’istituto zooprofilattico di Foggia alzerebbe il livello di competitività dei nostri porti, abbattendo i costi per gli importatori”. Per questo, all’incontro di questa mattina seguirà un tavolo tecnico tra le autorità portuali e gli operatori e l’Arpa, “per verificare fattispecie di contaminanti che - ha concluso l’assessore alla Salute - entro l’autunno potranno essere accreditate nei nostri centri regionali”.

07 marzo 2012
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