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Trapianti. A Sassari 37 segnalazioni di potenziali donatori da inizio anno


Nel 2021 su 37 segnalazioni ben 20 sono stati i donatori effettivi e 10 le opposizioni. A essere donati, in prevalenza, reni e fegato, seguiti da cuore, polmoni e cornee. La coordinatrice locale dei trapianti, Paola Murgia: “Dobbiamo continuare a sensibilizzare la popolazione per ridurre le opposizioni”. L'Aou di Sassari delibera la procedura aziendale per l'accertamento di morte encefalica e donazione d’organo.

08 OTT - Sono 37 le segnalazioni di potenziali donatori di organi registrati dall’Aou di Sassari nei primi nove mesi del 2021. Sassari diventa, così, ancora una volta, “una risorsa importante per l'Isola e per il resto d'Italia nell'ambito delle donazioni di organi. Un ruolo che, di recente, è stato confermato nell’audit effettuato a Sassari dal Centro regionale trapianti”, evidenzia l’Aou in una nota.

Un incontro che, spiega l’Azienda, “ha permesso di evidenziare la correttezza nell'applicazione delle procedure utilizzate nell'ambito delle donazioni di organi”. Seguite anche in occasione delle due ultime donazioni avvenute proprio alcuni giorni fa al Santissima Annunziata. A donare sono stati due ottantenni. “Grazie al gesto di grande generosità e sensibilità dei familiari che hanno dato il consenso, è stata data una nuova speranza a pazienti che avevano necessità di fegato e cornee”.
 
“L’esito dell'audit - afferma la coordinatrice locale dei trapianti, Paola Murgia , della Rianimazione del Santissima Annunziata - è un risultato positivo perché conferma Sassari come un punto di riferimento fondamentale nel sistema dei trapianti, a livello regionale e nazionale. Questo perché con le segnalazioni facciamo registrare numeri simili a quelli fatti dai grandi centri”.

Ma questo non significa che non ci siano ambiti da migliorare. “Come aumentare le segnalazioni, riducendo le opposizioni che, a oggi, rappresentano ancora il 30 per cento”, spiega Murgia. Nel 2021 su 37 segnalazioni ben 20 sono stati i donatori effettivi e 10 le opposizioni. A essere donati, in prevalenza, reni e fegato, seguiti da cuore, polmoni e cornee.
 
Nell’Aou di Sassari, sono impegnati in questo campo la coordinatrice locale e due infermieri. Ma a loro si aggiungono, nel momento in cui si concretizza la donazione, anche il personale della Rianimazione, gli operatori delle sale operatorie, gli anestesisti,  numerose altre figure professionali come i medici della direzione medica di presidio, i neurologi, i medici della Medicina legale, i tecnici di elettro-fisiopatologia, il personale del laboratorio analisi di Patologia clinica e di Microbiologia e virologia, i radiologi, il personale dell’Anatomia patologica, epatologi e oculisti e tutte le altre figure professionale che, di volta in volta, vengono coinvolte nella valutazione del potenziale donatore. Un vero e proprio team che lavora seguendo un protocollo prestabilito che, di recente, è stato anche codificato con la delibera aziendale che ha approvato la “procedura aziendale per l'accertamento di morte encefalica e donazione d’organo”. Un documento che illustra e precisa il percorso aziendale riguardante la corretta individuazione del potenziale donatore di organi, la corretta diagnosi di morte encefalica, la verifica del rispetto della normativa vigente relativa all’accertamento di morte e donazione di organi/tessuti, il corretto mantenimento del potenziale donatore, la verifica di espressione di volontà del paziente e comunicazione ai familiari. “Dobbiamo continuare la sensibilizzazione alla donazione – conclude la coordinatrice locale – e per questo sarà necessario programmare incontri sul territorio, nei Comuni e nelle scuole. L'obiettivo è ridurre le opposizioni e questo può essere fatto soltanto se cambia l'informazione dei cittadini su questo fronte”.

08 ottobre 2021
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