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Pronto Soccorso. Cimo Veneto denuncia sempre maggior ricorso a Cooperative e libera professione

di Endrius Salvalaggio

Secondo i dati del segretario Giovanni Leoni, oggi “circa il 70% delle Ulss per coprire i turni nei PS ricorre al reclutamento dei medici nelle cooperative oppure nella libera professione. Solo 6 PS su 24 erogano il servizio con i medici in house. E quello che preoccupa di più è la tendenza all’aumento inesorabile del fenomeno”, spiega il segretario Cimo Veneto

09 NOV - Dai dati regionali in Veneto, in epoca ante pandemia, mancavano già circa 1300 medici; da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima, ma fra emergenza sanitaria, contagi e decessi, importanti assunzioni di medici a tempo indeterminato non ce ne sono state e le branche più carenti risultano essere ancora i Pronti Soccorso, Anestesisti Rianimatori, Medicina del Territorio.  

C’è chi dice che la causa di questa carenza sia figlia dell’errata programmazione delle borse di studio, oppure di un numero non sufficiente di candidati ai concorsi; che si tratti dell’una o dell’altra causa, sta di fatto che non è raro che le Ulss per coprire alcuni turni, specialmente nei Pronto Soccorso, devono ricorrere alle cooperative o alla libera professione.

A spiegare l’ultima analisi di Cimo Veneto su dati SIMEU per il Veneto, è proprio il segretario Giovanni Leoni. “Abbiamo considerato un’analisi su 24 Pronto Soccorso in Veneto e possiamo già anticipare– riferisce Leoni – che circa il 70% delle Ulss per coprire i turni nei P.S. ricorrono al reclutamento dei medici nelle cooperative oppure nella libera professione. Naturalmente vi potranno essere delle variazioni su questi dati visto che la situazione è in continuo divenire, ma comunque l’analisi ben rappresenta il quadro complessivo della situazione in Veneto”.

Questi i dettagli dell’analisi Cimo Veneto su dati Simeu per i 24 Ospedali regionali:
P.S. Adria: convenzione per 30-32 turni mensili
P.S. Sant'Orso convenzione per 60 turni SUEM e 30 per codici bianchi
P.S. San Bonifacio 2 medici in libera professione che assicurano circa 100 ore al mese
P.S. Montebelluna convenzione per 60 turni SUEM e per i codici bianchi
P.S. Peschiera del Garda ma 6 medici a chiamata (gettonisti)
P.S. Camposampiero convenzione per turni SUEM
P.S. Cittadella convenzione per turni SUEM
P.S. Piove di Sacco convenzione per turni SUEM
P.S. Schiavonia convenzione per turni SUEM
P.S. di Venezia convenzione da novembre per 30 turni ai quali a dicembre si aggiungeranno ulteriori 30 turni in convenzione con altra cooperativa
P.S. Asiago convenzione per 60 turni SUEM
P.S. Auronzo convenzione per 60 turni
P.S. Mirano - Dolo in via di deliberazione convenzione per 36 turni
P.S. Legnago medici in libera professione
P.S. Portogruaro convenzione per 62 turni sia SUEM che per i codici bianchi
P.S. Jesolo tutta l'attività affidata ad una cooperativa
P.S. Chioggia convenzione per 60 turni oltre che medici in libera professione
P.S. Castelfranco Veneto 5 medici in libera professione
P.S. Verona Borgo Trento nessuna convenzione
P.S. Abano Terme nessuna convenzione
P.S. Azienda Ospedaliera di Padova, nessuna convenzione
P.S. Sant'Antonio nessuna convenzione
P.S. Negrar nessuna cooperativa
P.S. Bassano del Grappa nessuna cooperativa
P.S. Pieve di Cadore nessuna cooperativa
P.S. Verona Borgo Roma nessuna convenzione

“Su 24 P.S. analizzati in Veneto, ne risultano ben 18 che ricorrono a medici esterni, mentre solo 6 - commenta Leoni – erogano il servizio con i medici in house. Le cause sono più d’una come ad esempio le pesanti condizioni di lavoro, il rischio di contenzioso medico legale compreso il timore di commettere qualche errore per la stanchezza, le retribuzioni inadeguate da anni. La somma di tutte queste ragioni tolgono gratificazione al medico del P.S. e questo genera, il mancato interesse in questa branca comprovato dalle 63 borse di specializzazione 2020-2021 non assegnate per mancanza di candidati per la Medicina d’Urgenza solo nel Veneto tra le Università di Padova e Verona”.

“Il lavoro in P.S. è fondamentale per un ospedale – ricorda il Segretario Cimo Veneto che negli anni 80’ha prestato servizio per oltre due anni -. È  necessaria una grande professionalità per conseguire l’autonomia decisionale che contraddistingue un medico portato alla rapidità in fase di diagnosi e terapia ed alla constatazione dell’efficacia immediata delle cure prescritte per piccole e grandi patologie”.

Per Cimo Veneto, appare quindi necessario non frustrare interesse e vocazione dei giovani medici per questa disciplina, conseguire una nuova sicurezza lavorativa applicando con severità la nuova legge contro la violenza verso gli operatori sanitari, prevedere una nuova ed importante indennità stipendiale dedicata all’urgenza emergenza che si renda competitiva nel mercato del lavoro una branca che richiede un ruolo medico di alta responsabilità e rischio personale.

“Quello che preoccupa di più è la tendenza all’aumento inesorabile del fenomeno – spiega il segretario di Cimo Veneto -  dovuto a pensionamenti dei medici in servizio senza turnover per mancanza di candidati ai bandi di concorso nella relativa disciplina, a cui si sommano di recente le sempre più numerose dimissioni volontarie ben prima dell’età pensionabile con passaggio dei medici ad altra attività.

Endrius Salvalaggio

09 novembre 2021
© Riproduzione riservata

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