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La lunga storia del pixantrone


02 LUG - Il primo semaforo verde per Cell Therapeutics, per la commercializzazione di pixantrone come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfomi Non-Hodgkin a cellule B (“LNH”) aggressivi recidivanti o refrattari multipli, è arrivato lo scorso maggio dalla Commissione europea, che ha confermato l’autorizzazione condizionata. Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMA, si era infatti in precedenza espresso a favore del pixantrone, e come condizione per l’approvazione aveva accettato PIX306, sperimentazione clinica in Fase III controllata randomizzata in corso di CTI, i cui risultati dovranno essere consegnati dalla Società entro giugno 2015. Poi è stata annunciata la vendita a un investitore istituzionale di 40 milioni di dollari in azioni privilegiate convertibili e in Warrant per l'acquisto di azioni ordinarie. Infine, pochi giorni fa, è arrivata la pubblicazione su The Lancet Oncology di uno studio del St George's Hospital di Londra, che ha dato il via libera alla preparazione della messa in commercio del pixantrone.
 
Il farmaco è il primo trattamento approvato nell'Unione Europea per questa popolazione di pazienti
che siano stati sottoposti a 2 o più linee di terapie precedenti, andando incontro a bisogni medici insoddisfatti. Pixuvri sarà immediatamente disponibile nell'UE attraverso un programma a carattere nominativo, e in seguito vendendo il farmaco nell’UE con la propria forza vendita a partire dal quarto trimestre  del 2012.
 
I dati pubblicati su The Lancet Oncology arrivano dalla sperimentazione clinica PIX 301, che consisteva in una sperimentazione di Fase III ad agente singolo su pazienti con LNH aggressivo recidivante o refrattario, che avevano ricevuto due o più terapie precedenti e che erano sensibili al trattamento con le antracicline. Lo studio aveva arruolato 140 pazienti, che erano stati randomizzati a ricevere pixantrone o un altro farmaco ad agente singolo attualmente utilizzato per il trattamento di questa popolazione di pazienti e selezionato dal medico curante.
L’endpoint primario del tasso di remissioni complete confermate (“CR”) e non confermate (“CRu”) era del 20,0% per pixantrone e del 5,7% per il medicinale di confronto (p=0,021) alla fine del trattamento (“EOT”) e del 24,3% rispetto al 7,1% (p=0,009) alla fine dello studio (“EOS”). Il tasso di risposta globale (“ORR”) era del 37,1% per Pixuvri e del 14,3% per il medicinale di confronto (p=0,003) all’EOT e del 40,0% rispetto al 14,3% all’EOS (p=0,001). I pazienti che assumevano Pixuvri hanno sperimentato una riduzione del 40% nel rischio di morte o progressione, sopravvivenza libera da progressione nell’arco del periodo di osservazione e follow-up della sperimentazione di due anni rispetto alla chemioterapia standard (mediane: 5,3 mesi per Pixuvri rispetto a 2,6 mesi per il medicinale di confronto, p=0,005, hazard ratio o “HR”=0,60) e una tendenza alla riduzione del rischio di morte, sopravvivenza mediana globale (10,2 mesi per Pixuvri rispetto a 7,6 mesi per il medicinale di confronto, p= 0,25, HR =0,79). Gli eventi avversi più comuni di grado 3-4 nei pazienti trattati con Pixuvri erano neutropenia priva di complicazioni, non cumulativa (41,2%), leucopenia (23,5%) e trombocitopenia (11,8%).
 
Il farmaco
Si tratta di un nuovo aza-antrecenedione con proprietà strutturali e fisico-chimiche uniche. Diversamente da altri composti correlati, pixantrone forma addotti stabili con il DNA e nei modelli preclinici presenta un’attività anti-linfoma superiore rispetto ai composti correlati. La struttura è stata formulata in modo che non possa legare il ferro e perpetuare la produzione di radicali ossigeno o formare un metabolita idrossile di lunga durata, molecole che sono entrambe alla base dei meccanismi putativi della cardiotossicità acuta e cronica indotta dalle antracicline.
Queste nuove proprietà farmacologiche permettono al pixantrone di essere somministrato ai pazienti con tempi di esposizione alle antracicline prossimi al massimo, senza tassi inaccettabili di cardiotossicità e, dato che Pixuvri non è un vescicante, è possibile somministrarlo in maniera sicura tramite catetere periferico intravenoso. Il beneficio del trattamento con pixantrone non è ancora stato stabilito per i pazienti quando viene utilizzato come chemioterapia di quinta linea o superiore in pazienti refrattari alla terapia precedente. Il riassunto delle caratteristiche del prodotto (“RCP”) include le informazioni complete sulla prescrizione, compreso il profilo di sicurezza ed efficacia di Pixuvri nell’indicazione approvata.

02 luglio 2012
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