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Dalla conferenza di Washington/2: Raltegravir meglio di efavirenz per i pazienti mai trattati


23 LUG - Tra i vari miglioramenti nel trattamento dei pazienti sieropositivi, arrivano buone notizie anche da Merck. Sono infatti stati presentati proprio oggi nel corso della 19° International AIDS Conference i risultati finali dello studio STARTMRK – il più lungo studio di non inferiorità in doppio cieco e di Fase III che valuta l'inibitore dell'integrasi raltegravir nel trattamento di pazienti con HIV-1 mai trattati in precedenza. In tale analisi esplorativa predefinita il farmaco ha dimostrato un'efficacia virologica superiore rispetto alla terapia con efavirenz a 240 settimane, nonché comprovato il suo profilo di sicurezza e tollerabilità. In tutti i punti predefiniti, inoltre il regime a base di raltegravir ha avuto minori eventi avversi farmaco-correlati rispetto al confronto.
 
Raltegravir, il cui nome commerciale è Isentress, è un inibitore dell'integrasi di MSD sviluppato da Merck indicato per il trattamento dell'infezione da HIV sia nei pazienti naïve, coloro che non hanno mai ricevuto un trattamento, sia nei pazienti con precedente esperienza di trattamento come parte di una terapia di combinazione. Nato dalla ricerca italiana dei laboratori IRBM, raltegravir è l'unico inibitore dell'integrasi attualmente approvato. Dimostrando una potente azione antivirale, il suo specifico meccanismo d'azione inibisce l'integrazione del DNA del virus nel DNA umano, ad opera dell'enzima dell'integrasi. Inibendo l'integrasi, si limita la capacità stessa del virus di replicarsi e, quindi, di infettare nuove cellule.
STARTMRK è uno studio multi-centrico, in doppio cieco, randomizzato con un braccio di controllo attivo. Si tratta di uno studio di Fase III di non inferiorità della durata di 240 settimane durante il quale 563 pazienti infetti da virus HIV-1 che non avevano mai ricevuto un trattamento con un RNA virale superiore alle 5000 copie/mL hanno ricevuto due volte al giorno 400 mg di raltegravir compresse orali (n=281) o 600 mg di Efavirenz una volta al giorno in formulazione orale (n=282). Entrambi i gruppi erano in terapia di combinazione con tenofovir/emtricitabina.  L'endpoint primario dello studio era la riduzione della carica virale al di sotto delle 50 copie/mL alla settimana 48.  Gli endpoint secondari includevano l'attività antiretrovirale, intesa come proporzione di pazienti che raggiungevano livelli di carica virale inferiori alle 50 copie/mL alla settimana 96, e che raggiungevano una carica virale inferiore alle 400 copie/mL e una variazione della conta dei CD4 al basale, entrambe misurate alla 48° e alla 96° settimana. La terapia di combinazione con il farmaco testato ha dimostrato una migliore soppressione virale rispetto al regime con efavirenz nelle analisi esplorative a 192 e a 140 settimane. Il regime con raltegravir ha inoltre dimostrato una risposta immunologica maggiore rispetto al regime con efavirenz alla settimana 240 utilizzando l'approccio di osservazione del fallimento.
Per quanto riguarda il profilo di Sicurezza e Tollerabilità, infine, alla settimana 240, l'incidenza complessiva di eventi avversi farmaco correlati è stata minore nei pazienti in trattamento con farmaco in confronto ai pazienti in trattamento con efavirenz ( rispettivamente 52 per cento contro l'80 per cento), riscontrando anche un minor impatto sui lipidi [colesterolo totale, LDL, HDL] e sui trigliceridi.
 
“Questi nuovi dati ci forniscono un'interessante prospettiva relativamente all'efficacia e alla sicurezza dell'inibitore dell'integrasi raltegravir”, ha commentato Jürgen Rockstroh dell'Università di Bonn, Bonn-Venusberg (Germania).  “I risultati a lungo termine con la terapia antiretrovirale rivestono un'importanza sempre maggiore per il paziente sieropositivo di oggi”.
 “Continuiamo a studiare raltegravir come parte del nostro lungo impegno aziendale nella lotta contro l'infezione da HIV”, ha confermato Daria Hazuda, alla guida della Ricerca di Base sugli Antiretrovirali di Merck e ricercatore principale per il farmaco.  “Dopo più di 25 anni di leadership nella ricerca in HIV continuiamo a credere che un approccio integrato e completo nella ricerca possa aiutare, nella vita reale, le persone che convivono con il virus HIV".
 
Raltegravir è oggi in commercio come terapia di combinazione in più di 45 Paesi per il trattamento del paziente naïve e in più di 90 Paesi per il trattamento dei pazienti già trattati. MSD continuerà a presentare domanda di registrazione agli enti regolatori di altri Paesi del mondo.

23 luglio 2012
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