Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 02 MAGGIO 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Natalità. Aziende farmaceutiche ‘amiche della maternità’, nel settore +45% figli rispetto alla media nazionale

di B.D.C.

È prioritario uscire dal gelo demografico, arrestando il trend in continuo calo delle nascite. Per il sesto anno consecutivo le aziende del farmaco dedicano alle donne un evento annuale in vista dell’8 marzo, accendento i riflettori sul problema denatalità, in occasione del convegno ‘Per una primavera demografica. Quali politiche per la natalità‘ organizzato da Farmindustria a Roma

01 MAR -

“Le imprese farmaceutiche sono amiche della maternità, valorizzano le persone e le loro capacità, creano risultati economici e un clima aziendale migliore. Rappresentano una best practice, grazie a relazioni industriali moderne e un welfare di avanguardia. Un esempio per arginare l’emergenza demografica in Italia e rilanciare la natalità, senza la quale non c’è futuro per la Nazione. E non è un caso quindi che nel settore, dove ci sono sempre più imprese che si stanno certificando per la parità di genere, si registra un numero di figli superiore del 45% rispetto alla media nazionale”.

A sottolinearlo il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, intervenendo all’incontro dedicato alla natalità alla Lanterna di Roma.

Il ruolo delle donne nel Pharma Un ‘record’ che si spiega anche guardando ai numeri all’interno delle imprese farmaceutiche: qui le donne rappresentano il 44% del totale - il 47% tra gli under 35 - delle persone impiegate, spesso come dirigenti o quadri in ruoli importanti. La parità di genere è quindi una realtà consolidata e che continua a crescere sempre più velocemente come dimostra l’aumento dell’occupazione femminile del 15% dal 2016 al 2022. Nella R&S sono il 53% del totale, una leadership conquistata sul campo grazie al merito e alle competenze scientifiche che si accompagnano alla tenacia e alla capacità di visione, tipiche dell’universo femminile. In Italia, poi, il 40% del fatturato del settore farmaceutico è prodotto da aziende guidate da donne, imprenditrici, manager di imprese piccole e medie, leader di multinazionali.

Il ruolo del welfare Un modello di welfare all’avanguardia rappresenta uno degli strumenti più importanti per raggiungere l’obiettivo di aumentare il numero di nascite: quello del settore, rileva Farmindustria, guarda al miglioramento del benessere lavorativo e prevede misure per la genitorialità e la conciliazione vita-lavoro, soprattutto per le donne, principali caregiver della famiglia. A partire da quelle su previdenza e sanità integrativa, diffuse per il 100% dei dipendenti. Per il 73% esistono forme di flessibilità oraria, come part-time e smart working, servizi di mensa, carrello della spesa e trasporto. In molti casi sono presenti asili nido o convenzioni con gli stessi e altri servizi di forte impatto cosiddetti save time quali lavanderie, take away, calzolerie. Il 43% può contare su servizi di assistenza per familiari anziani o non autosufficienti. I congedi retribuiti sono poi del 36% superiori alla media dell’industria per le donne e del 31% per gli uomini. E grazie alla qualità del lavoro c’è maggiore fidelizzazione delle risorse umane e minore turnover (-32% rispetto alla media dell’industria). Inoltre, la farmaceutica è il primo settore per erogazione di formazione continua, aggiuntiva a quella obbligatoria.

Il ruolo dei giovani e della formazione In Italia si fanno figli sempre più avanti con l’età: uno dei motivi per i quali assistiamo al calo demografico. Ma in un contesto sempre più digitale, i giovani che si affacciano nel mondo del lavoro, per essere competitivi e ottenere una stabilità lavorativa nei giusti tempi hanno bisogno di avere solide competenze, in linea con le richieste del mercato. Nell’industria farmaceutica in Italia il numero di under 35% è cresciuto del 16% dal 2016 a oggi e l’80% di essi è assunto con contratto a tempo indeterminato; le imprese assicurano, anche dopo l’assunzione, un processo di formazione e di sviluppo professionale continuo, all’insegna di multidisciplinarità e soft skills. Farmindustria ricorda di essere impegnata nella formazione, sia per l’attività di ricerca, sia per i profili tecnici, per formare le nuove figure professionali.

Ad esempio con una partnership tra Associazione, imprese e sindacato nei percorsi formativi dedicati ai giovani, quali l’alternanza scuola lavoro, per orientarli agli studi scientifici. E con il progetto ITS in Nuove Tecnologie delle Vita, l’Academy di settore attraverso cui si formano i profili tecnici di cui le imprese hanno bisogno: una collaborazione virtuosa perché funzionale alle esigenze aziendali di reclutamento professionale e contestualmente esempio di responsabilità sociale per l’occupabilità dei giovani, con un approccio pratico volto a ridurre lo skills mismatch.

Il ruolo della ricerca Gli investimenti in Ricerca a livello globale da parte delle imprese del farmaco raggiungeranno i 1.600 miliardi di dollari, di cui l’80% in open innovation, tra il 2023 e il 2028. E la ricerca è un elemento chiave per lo sviluppo del Paese sotto molto punti di vista, anche per la salute delle famiglie: lo sforzo nell’innovazione punta a rafforzare la medicina di precisione e a consentire di continuare lo sviluppo di oltre 600 farmaci per le patologie neonatali.


Prati (Istat): “Nascite in continuo calo, ma invertire la rotta non è impossibile”
"I numeri delle nascite in Italia sono in continuo calo, ma non dobbiamo pensare che il trend non si possa invertire. Si può fare, iniziando a intervenire per i 'già nati', i genitori di domani, i ragazzi e le ragazze che frequentano le scuole, le università, con politiche che li aiutino a realizzarsi e a conciliare la vita familiare e lavorativa". Ha detto il direttore generale dell'Istat, Sabina Prati.

Le prime stime relative al 2022 appena rilasciate dall'Istat fotografano una tendenza dei nuovi nati ancora al ribasso e si prevede che i numeri annuali definitivi, che saranno pubblicati a marzo, non siano da meno, "ma seguendo esempi come quello della Provincia autonoma di Bolzano o di settori come quelli della farmaceutica, che hanno dato rilevanza alle politiche di sostegno alla famiglie e a un sistema di welfare aziendale da prendere ad esempio - spiega Prati - possiamo davvero creare un orizzonte favorevole alle nuove nascite, come avvenne nel periodo del baby boom. Questo può concretizzarsi solamente sostenendo le vite delle persone in toto, ad esempio anche pensando che una mamma oggi che ha un figlio a 40 anni, magari ha anche i genitori anziani da accudire o un parente disabile. E questo va tenuto in conto".

Roccella: “Codice deontologico per imprese a sostegno maternità e carriera delle donne”
"È una grande sfida quella di avere la responsabilità delle pari opportunità, della famiglia e della natalità, che sono unite in un dicastero non a caso. Nonostante le condizioni difficili di fronte a una legge finanziaria già 'occupata', in cui le risorse da investire erano residuali, abbiano voluto dare subito un segnale con 1,5 miliardo investito sulla famiglia: non ricordo altre leggi di bilancio con un tale investimento". Ha affermato ministro per la Famiglia, la Natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella.

"Ma se vogliamo cambiare rotta, non possiamo farlo solo con l'azione di governo - ha precisato Roccella - è necessario uno sforzo corale, mettendoci in gioco tutti, in primis le aziende, gli enti locali, il no profit, i sindacati, tutto ciò che si può muovere. Alcuni strumenti li abbiamo già messi in campo, come l'assegno unico, che difenderemo anche di fronte all'Europa, la certificazione di genere obiettivo del Pnrr, e lanciamo oggi un codice deontologico per le imprese, un modello di autodisciplina più agile della certificazione di genere, ad adesione volontaria".

Il codice, ha spiegato la ministra, si articola su tre punti fondamentali: "favorire l'avanzamento delle posizioni al femminile, ad esempio aggiornandole sul percorso aziendale durante i periodi di maternità, una sorta di coaching volontario per un rapporto continuativo; formazione mirata e considerazione della maternità nei percorsi di carriera. Analisi del gender pay gap, iniziative di prevenzione e cura con percorsi di salute, informazione sull'infertilità sono altri punti importanti su cui agire".

"La possibilità di fare un bilancio delle azioni di governo - ha proseguito - ci sarà alla fine della legislatura, ma questi sono temi che rimangono al centro delle nostre priorità. Non fare figli non è solo un problema economico, anche se di certo il governo non si sottrarrà nel dare un aiuto concreto alle famiglie, ma ricordiamoci che si fanno figli nelle situazioni più difficili, e nei Paesi più poveri notoriamente si fanno più bambini, perché sono considerati una ricchezza. Quindi dobbiamo riappropriarci della cultura della maternità come valore sociale, essere madre è il vero lavoro socialmente utile, che si riflette con molti benefici su tutta la comunità. E le donne devono essere portate a essere libere di fare figli, perché in loro il desiderio di maternità è rimasto immutato".

“Le nostre imprese, ha commentato il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, a margine dell'incontro, "hanno già 'sposato' questo nuovo codice, attraverso un modello di welfare che sostiene le lavoratrici sotto vari punti di vista. E con una serie di altri impegni presi a livello di investimenti in ricerca e per i nuovi giovani talenti".

B.D.C.



01 marzo 2023
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy