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Domande di brevetto farmaceutico in Italia in aumento del 27% tra 2019 e 2022. Farmindustria: opportunità new deal da riforma legislazione Ue


Solo con una forte tutela della proprietà intellettuale l’UE può difendersi dalla concorrenza di Cina e altri paesi emergenti e colmare il crescente divario competitivo nella farmaceutica con gli Stati Uniti

26 APR -

"Oltre 20.000 farmaci in sviluppo nel mondo, un record storico. Più di 180 nuovi medicinali autorizzati in UE nel biennio 2021-2022. Farmaci next generation tra cui le terapie avanzate (geniche, cellulari somatiche e di ingegneria tissutale) allo studio sono quasi triplicate negli ultimi 6 anni (Fonte IQVIA Pipeline review 2023). Vaccini che proteggono da oltre 30 malattie (fonte Ifpma). Con 1.600 miliardi di dollari che saranno investiti dalle imprese farmaceutiche tra il 2023 e il 2028 a livello internazionale". Lo evidenzia il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, nella Giornata Mondiale della Proprietà intellettuale.

"Sono solo alcuni dei risultati ottenuti grazie ad una Ricerca che porterà importanti innovazioni nel prossimo futuro. Senza dimenticare i traguardi raggiunti finora con farmaci e vaccini che hanno permesso di vivere di più e meglio. E di uscire dalla pandemia nel giro di poco tempo. Inoltre, con le attuali regole UE sui farmaci orfani, i medicinali per le malattie rare e gli studi clinici sono aumentati enormemente. Oggi sono disponibili oltre 200 medicinali e le designazioni di farmaco orfano sono oltre 2500. Gli investimenti realizzati hanno reso disponibili nuove terapie con un impatto positivo sulla salute e sulla vita di 6,3 milioni di pazienti rari in Europa", aggiunge.

"Senza la proprietà intellettuale, che ha permesso e permette di trasformare le idee in risorse per affrontare i bisogni insoddisfatti, questi risultati sarebbero stati impossibili. Come dimostrano le domande di brevetto farmaceutico che in Italia sono aumentate tra il 2019 e il 2022 del 27%, più della media nella farmaceutica dei Big UE pari al +15%. Solo con una forte tutela della proprietà intellettuale l’UE può difendersi dalla concorrenza di Cina e altri paesi emergenti e colmare il crescente divario competitivo nella farmaceutica con gli Stati Uniti, incluse data protection e market esclusivity, per cui gli USA sono un punto di riferimento e hanno norme più competitive rispetto a quelle europee che permettono ad esempio di ottenere una protezione fino a 12,5 anni per i farmaci orfani", evidenzia il presidente Farmindustria.

"L’opportunità di un new deal potrebbe arrivare dalla revisione della legislazione farmaceutica. Un’occasione unica per avere un quadro normativo solido e flessibile che apra le porte all’innovazione e all’accesso rapido alle cure, consolidando il network pubblico-privato. In tale contesto risulta di fondamentale importanza la piena tutela della proprietà intellettuale, senza diminuire nemmeno di un giorno data protection e market exclusivity, per favorire il miglior accesso ai farmaci per i Pazienti e garantire l’attrazione degli investimenti nel nostro Paese e in Europa. Un passo in avanti decisivo si potrà fare con l’introduzione del brevetto europeo. Procedura che consentirà di semplificare e uniformare la concessione del titolo di proprietà intellettuale in tutti i Paesi dell’UE. Per questo è ancora più importante che la sede del Tribunale Unificato dei Brevetti venga assegnata a Milano con tutte le competenze che fanno riferimento alla farmaceutica e alle Life Sciences, senza spacchettamenti. Il Governo italiano in proposito sta autorevolmente facendo la sua parte. Una battaglia che condividiamo. Noi ci siamo", conclude Cattani.



26 aprile 2023
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