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Vaccini. Sergerie (Gsk): “Con aumento vita media fondamentale immunizzare adulti”. Focus su anti-Rsv come strategia di salute pubblica


Se ne è parlato in occasione di un incontro con la stampa presso Wavre, uno dei tre principali siti di vaccini della biofarmaceutica in Belgio. “E' molto importante che ognuno di noi capisca che la vaccinazione può ristabilire l’efficacia del sistema immunitario degli adulti e che le vaccinazioni possono offrire un’ampia protezione contro le malattie infettive”

05 OTT -

“L’immunizzazione dell’adulto è diventata fondamentale e dobbiamo spingere per ampliarla poiché, per anni, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla protezione dei bambini, altrettanto importante, ma ora che l’aspettativa di vita è aumentata, ci sono sempre più persone anziane che hanno comorbidità e devono essere vaccinate”. Così Yan Sergerie, Vice President and Global Medical Portfolio Lead di Gsk, durante un incontro con la stampa presso Wavre, uno dei tre principali siti di vaccini della biofarmaceutica in Belgio.

“Più si invecchia - spiega Sergerie - e più si va incontro al fenomeno dell’immunosenescenza , quindi è molto importante che ognuno di noi capisca che la vaccinazione può ristabilire l’efficacia del sistema immunitario degli adulti e che le vaccinazioni possono offrire un’ampia protezione contro le malattie infettive. Il nostro sistema immunitario non segue per forza la nostra età anagrafica ma ha una propria età biologica. Qualcuno avrà quindi un sistema immunologico più giovane, altri più vecchio. La verità è che - aggiunge - quando diventiamo anziani anche il nostro sistema immunitario diventa anziano e coloro che soffrono di malattie croniche o hanno patologie pregresse saranno più esposti e avranno maggior rischio di avere complicazioni mediche severe”.

Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il rapporto sempre più sfavorevole tra popolazione attiva e non attiva - si è ricordato nel corso dell’incontro - tenderà ad aumentare anche l’onere socioeconomico correlato alla cura, all’assistenza e alle spese previdenziali destinate agli anziani, causando il cosiddetto longevity shock. “C’è bisogno che i governi investano di più per quanto riguarda le vaccinazioni dell’adulto - sottolinea Sergiere - Per far si che ne capiscano l’importanza è necessario parlare la loro lingua, ossia dimostrare che le vaccinazioni, oltre a essere una prevenzione per molte malattie, sono un investimento a livello economico. Si avranno sempre più adulti in buona salute che avranno la capacità di continuare a pagare le tasse e non diventare un peso per il sistema sanitario”.

Sull’importanza dell’immunizzazione dell’adulto, Sergiere osserva che, “quando si va dal medico a discutere di colesterolo, di pressione alta, si valuta anche se si fa esercizio, o no, se si fuma o meno, se si segue una dieta appropriata. Anche i vaccini - ricorda - devono essere parte di questo discorso. La discussione dovrebbe essere sull’immunizzazione a 360 gradi. Questo richiede molto impegno da parte di tutti: comunità medica, pazienti, istituzioni, industria e media. Serve creare awareness (conoscenza, ndr) sull’immunizzazione dell’adulto e le conseguenze devastanti delle malattie infettive. Credo comunque che stiamo andando nella direzione giusta e che Gsk - conclude Sergiere - possa giocare un ruolo fondamentale in questo perché siamo la più grande rete industriale di vaccini in tutto il mondo a fornire vaccini che aiutano a proteggere le persone in tutte le fasi della vita. Come azienda abbiamo investito molto in innovazione e oggi abbiamo un portfolio di vaccini molto competitivo”.

Il sito di Wavre di Gsk è il più grande sito di produzione di vaccini al mondo. Ha un’estensione che equivale a 70 campi da calcio. I siti di Rixensart, Wavre e Gembloux contano 9mila collaboratori, di cui 1.800 ricercatori, in rappresentanza di più di 80 nazionalità. I vaccini prodotti qui vengono esportati in più di  160 paesi. Quasi un quarto dei collaboratori di Gsk Vaccines in Belgio sono specializzate nella scoperta di nuovi vaccini e nello sviluppo di prodotti combinati per la prevenzione delle infezioni che causano gravi problemi medici nel mondo.

“I numeri parlano chiaro: il virus respiratorio sinciziale (Rsv) causa 470mila ricoveri e 33mila decessi ospedalieri di adulti di età superiore ai 60 anni, nei Paesi ad alto reddito. E’ molto importante comunicare con gli operatori sanitari perché molto spesso il virus Rsv è poco considerato e non riconosciuto come una malattia debilitante per i pazienti. Allo stesso tempo bisogna fare pressione sui governi per dimostrare quanto la prevenzione nell’adulto sia una strategia economica, sociale e di salute pubblica per lo sviluppo del Paese, ribadendo il valore della prevenzione vaccinale come volano per la salute delle persone, il benessere di un invecchiamento attivo e i vantaggi di una società più produttiva”, dichiara Phil Dormitzer, Senior Vice President e Head of Vaccines R&D di Gsk.

Il virus sinciziale - si è ricordato nell’incontro - è un comune virus respiratorio che solitamente causa sintomi lievi, simili al raffreddore. Capace di infettare l'apparato respiratorio di pazienti di qualunque età, colpisce principalmente bambini nei primi anni di vita. La maggior parte delle persone guarisce entro una o due settimane ma può essere tuttavia molto grave nelle persone vulnerabili, compresi gli anziani e i soggetti con comorbidità, quindi con malattie polmonari, cardiache o con il diabete. "Ci sono fondamentalmente due picchi nell’Rsv - spiega Dormitzer - il primo è relativo ai bambini e agli adolescenti e, il secondo, fa riferimento agli adulti over 60 che hanno altre comorbidità. La nostra ambizione è proprio proteggere i molti anziani a rischio di malattia da Rsv, compresi quelli con altre patologie importanti, che rappresentano la maggior parte degli esiti gravi” dell’infezione.

Sebbene quindi l'Rsv provochi spesso sintomi lievi, può avere conseguenze devastanti per gli anziani con un carico globale che può avvicinarsi a quello dell'influenza stagionale. La prevenzione dell'infezione nella popolazione anziana deve quindi essere un tema di grande interesse per la salute pubblica poiché poter disporre di un vaccino efficace può avere un impatto significativo anche a livello economico. “In Gsk - ricorda Dormitzer - abbiamo una storia di vaccinazioni lunga 140 anni per la riduzione delle malattie e il miglioramento della salute pubblica con un portfolio di 21 vaccini che esportiamo in più di 160 Paesi. Mettendo insieme tutti i vaccini disponibili per la popolazione adulta si può ottenere un notevole impatto sui sistemi sanitari di ogni paese che se ne gioverebbero molto”.



05 ottobre 2023
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