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Cattani (Farmindustria): “Continuare a lavorare per difendere proprietà intellettuale”


“Si sta cercando di rimettere la palla al centro, perché non possiamo pensare di attirare talenti, competenze, innovazione su tutta la filiera se non abbiamo un patent forte come USA e altri paesi. Altrimenti ci troveremmo schiacciati rispetto anche a una dipendenza sui principi attivi da India e Cina”.

14 NOV -

“L’industria farmaceutica è leader in Europa, con un valore di produzione di oltre 47 miliardi e il 97% è export. Siamo il ponte di salute verso tutto il mondo. Life Science applicate alla salute il che significa principalmente da un punto di vista economico di competenze e l’indotto su tutta la filiera: ricerca e sviluppo, scienza scientifica ma anche tecnologica, manufactoring. Le imprese americane nel nostro Paese sono molte che concorrono a generare un valore che è importante di oltre 11 miliardi nell’export. Ma ci sono aziende del nostro paese presenti negli Stati Uniti lunga tutta la filiera dell’innovazione. Il che significa farmaci, malattie rare, plasmaderivati ma anche CDMO. Il rapporto commerciale fra Italia e USA è forte e cresce oltre la media europea su questo settore di riferimento come quello farmaceutico. Secondo i dati ISTAT trainiamo la produzione, l’export, l’occupazione e soprattutto oggi è uscito il dato ISTAT in cui, siamo il primo settore per valore dell’indotto sulla ricerca e sviluppo”. Lo ha detto il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani al convegno del ministero degli esteri dal titolo: International cooperation in emerging biotcgneglogies and Life Sciences.

“Non si può – ha proseguito - prescindere dalle condizioni geoeconomiche, politiche e sanitarie globali impongono di investire di attrarre competenze lungo tutta la filiera per darci sicurezza. Ci sono tecnologie promettenti nei prossimi 5/10 anni che sono ancora a bassissima maturazione e oggi quella che è la parte digitale dell’innovazione è legata all’intelligenza artificiale oltre a far parte della drug discovery è parte della produzione e l’Italia ha questa grande eccellenza che dobbiamo difendere”.

“Cosa serve per rendere l’Italia e la collaborazione con gli USA ancora più forte? Innanzitutto – ha detto -continuare a lavorare, come questo governo sta facendo, per difendere la proprietà intellettuale. Si sta cercando di rimettere la palla al centro, perché non possiamo pensare di attirare talenti, competenze, innovazione su tutta la filiera se non abbiamo un patent forte come USA e altri paesi. Altrimenti ci troveremmo schiacciati rispetto anche a una dipendenza sui principi attivi da India e Cina”.

“Secondo continuare il viaggio di riforma dell’Agenzia che con grande coraggio il Ministro Schillaci ha avviato perché l’accesso condiziona la capacità di dare farmaci, attirare innovazione ma soprattutto garantire la sostenibilità industriale. Grandi classi di farmaci sono salvavita e per politiche folli e scellerate sono state de valorizzate nel corso dei decenni e questo espone a un rischio di carenze o di difficoltà produttive”, ha rimarcato Cattani.

“Ricerca Clinica – ha evidenziato - , anche qui registriamo con favore l’azione di recepimento del regolamento europeo per dare impulso all’innovazione e andare nella direzione per aumentare la nostra competitività. Siamo terzi in Europa e quarti nell’intention to invest e quindi abbiamo il dovere di recuperare posizioni. Apprezziamo quello che sta facendo il governo, in un periodo difficile, di dare ossigeno al fondo sanitario nazionale e andare a rimodulare la spesa farmaceutica laddove oggi c’è il fabbisogno, la spesa ospedaliera”.

“E’ questa la direzione giusta – ha rimarcato - per poi lavorare su un aspetto cruciale che negli anni 50 il Presidente del USA Eisenhower aveva citato in modo molto chiara “La forza competitiva di un Paese si misura nella forza della collaborazione tra il pubblico e il privato”. Questi devono essere piani di collaborazione che noi stiamo apprezzando come ad esempio il Tavolo mimit salute per ridare slancio agli strumenti di attrazione degli investimenti del settore farmaceutico”.

“I numeri – ha detto Cattani - sono questi: consumi interni per 35 miliardi, export di quasi 50, un effetto diretto sul PIL di due punti. Se continueremo a lavorare con intelligenza e buonsenso su questi pilastri l’effetto sul PIL sarà di un ulteriore possibile punto percentuale in un arco temporale di 5 anni. L’obiettivo di questo incontro è fondamentale perché si basa su una collaborazione politica, economica sociale, stabilità in un mondo che ha grande volatilità e dove trovare la leva principale dell’innovazione applicata alle life sciences è un primo elemento per dare sicurezza a tutti noi”.

“È una collaborazione però sul nostro fronte chiudersi con un ultimo punto che è quello dell’impiego dell’uso del dato clinico per finalità secondarie e di assistenza e di ricerca clinica. Ecco qui la strada da fare è ancora importante, dobbiamo recuperare competitività però stimolare ulteriormente le possibilità della Ricerca grazie alla tecnologia e in questo riteniamo che il Paese abbia il dovere e il diritto di pensare a ciò che oggi sta facendo con grande qualità chi è dedicato ad altro, ma avere la forza di stabilire un’agenzia nazionale per la salute digitale”, ha concluso.



14 novembre 2023
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