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Lotta al fumo: la Liguria parte dai dipendenti regionali


Saranno invitati a partecipare a un programma antifumo i 1.500 dipendenti della Regione. Il trattamento, gratuito, durerà 4 mesi e sarà condotto da personale dei centri anti-tabacco della ASL 3.

31 MAG - Secondo l’Istat, è la Regione in cui i fumatori sono più incalliti. Fumano in media 14 sigarette al giorno a fronte di una media nazionale di 13,3. Così la Liguria ha deciso di correre ai ripari. L’assessorato alla Salute della Regione insieme alla ASL 3 Genovese ha dato il via a un programma antifumo che coinvolgerà, per cominciare, tutti i 1.500 dipendenti della Regione.Piuttosto che attendere che nel personale regionale maturi la voglia di smettere di fumare, la Regione ha deciso di attivare una strategia attiva e nei prossimi giorni saranno inviati libretti appositamente studiati con immagini e slogan per indurre il fumatore che ha intenzione di smettere a compilare la scheda allegata e inviarla agli uffici di prevenzione della Regione che insieme alla ASL 3 Genovese organizzeranno il primo colloquio e il programma di disintossicazione di gruppo. Il trattamento, condotto gratuitamente, che durerà 4 mesi e si articolerà in un incontro alla settimana di circa 2 ore, sarà condotto da personale dei centri anti-tabacco della ASL 3 che dopo un mese di colloqui deciderà la terapia farmacologica.
Il programma, dunque, cerca di intercettare una tipologia di fumatori che ha un problema di dipendenza, ma non ha l'opportunità pratica di frequentare un centro anti-fumo.I dati dell’Istituto nazionale di statistica attribuiscono alla liguria 370.000 con una percentuale più bassa rispetto a quella nazionale (44,9% contro 46,8%). Ma non è una ragione sufficiente per non mettere a punto strategie per ottenere una ulteriore riduzione. Si tratta in ogni caso “di dati allarmanti visto che ben il 20% dei fumatori ha acceso per la prima volta una sigaretta tra i 15 e i 17 anni, con un trend destinato a vedere coinvolte fasce di età sempre più pediatriche”,ha spiegato Piero Clavario, cardiologo, responsabile del centro anti-tabacco della ASL 3. “Se tali dati spiegano il problema di dipendenza dal tabacco, ancora più rilevanti sono i numeri legati alla riduzione del rischio cardiovascolare che si dimezza a un anno di astinenza dal fumo”.

31 maggio 2011
© Riproduzione riservata

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