Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 26 APRILE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Uveite: la vista migliora con corticosteroidi e immunosoppressivi

di Will Boggs

L’uveite è una patologia infiammatoria dell’occhio responsabile di una forte diminuzione della vista. Uno studio multicentrico pubblicato da JAMa ha valutato le opzioni terapeutiche a disposizione. La più efficace in termini di acuità visiva è risultata la combinazione di farmaci corticosteroidi e immunosoppressivi

10 MAG - (Reuters Health) – Nei pazienti che soffrono di uveite, i corticosteroidi sistemici, integrati con farmaci immunosoppresivi, sono in grado di migliorare l’acuità visiva nel lungo periodo, rispetto alla monoterapia con un corticosteroide (fluocinalone) somministrato attraverso un’iniezione nella sclera, la parte bianca dell’occhio. Questa evidenza emerge dallo studio MUST, che ha coinvolto 180 pazienti.

Lo studio
Il trial multicentrico randomizzato – condotto da John H. Kempen e colleghi del Massachussets Eye and Ear di Boston –  ha riguardato 180 pazienti con uveite trattati con fluocinalone intravitreale o con terapia sistemica. I pazienti sono stati seguiti per sette anni, al fine di valutare i risultati dell’acuità visiva a lungo termine. Al termine del primo anno,  una percentuale compressa tra il 20 e il 25% dei pazienti in terapia con fluocinalone intravitreale seguiva anche terapia sistemica con corticosteroidi, farmaci immunosoppressori o entrambi i farmaci. La maggior parte dei pazienti del gruppo in terapia sistemica (88%) ha ricevuto la terapia immunosoppresiva ad un certo punto del follow up.
 
Entrambi i gruppi hanno mostrato miglioramenti dell’acuità visiva a sei mesi dalla randomizzazione, con un primo significativo vantaggio a favore del gruppo con impianto. Il gruppo che seguiva la terapia sistemica ha ottenuto un miglioramento tale che i risultati di acuità visiva non presentavano differenze significative a distanza di due e cinque anni di osservazione.  Dopo questa finestra temporale l’acuità visiva media è diminuita nel gruppo con l’impianto, ma si è mantenuta elevata nel gruppo che seguiva la terapia sistemica. Di conseguenza, la modifica dell’acuità visiva, rispetto al dato basale, è stata favorita dalla terapia sistemica a partire da sei-sette anni dalla randomizzazione.

Fonte: JAMA

Will Boggs


(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

10 maggio 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy