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I mancini potrebbero essere più a rischio di contrarre malattie neurologiche


Secondo uno studio condotto all’Università di Oxford, chi è mancino avrebbe una maggiore predisposizione a sviluppare patologie come il Parkinson o la schizofrenia. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Brain.

18 SET - (Reuters Health) – Varianti genetiche associate all’essere mancini influenzano la connettività cerebrale e potrebbero essere correlate alla patogenesi di malattie neurologiche come la Malattia di Parkinson e la schizofrenia. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Oxford. Si stima che il mancinismo sia ereditario al 25% ed è stato dimostrato essere associato a diversi disturbi dello sviluppo neurologico, ma le sue basi genetiche e i modelli neuroanatomici sono scarsamente caratterizzati.
 
Lo studio
Dominic Furniss e colleghi dell’Università di Oxford hanno utilizzato i dati della Biobank britannica per esaminare i modelli di imaging cerebrale, i genotipi e i fenotipi legati alla manualità. Sulla base dei risultati di 721 mancini e 6.685 destrimani, i mancini hanno fatto registrare una connettività funzionale più forte tra le reti linguistiche della parte destra e sinistra e una connettività più debole tra la rete della lingua omologa destra e la rete di default mode e quella di salienza, che si attivano quando il cervello deve analizzare un contenuto.

Lo studio di associazione su tutto il genoma (Gwas) ha identificato quattro loci significativi, tre dei quali riguardavano lo sviluppo del cervello e la modellizzazione dei geni. Il polimorfismo topico a singolo nucleotide (Snp) associato al mancinismo, rs199512, è stato associato non solo alla connettività strutturale tra le aree linguistiche, ma anche a diversi fenotipi neuropsichiatrici. In particolare, questo Snp è stato associato con una maggiore probabilità di nevrosi e sbalzi d’umore e a una ridotta probabilità di una storia materna della malattia di Parkinson.

Collettivamente, questi Snp sono stati anche significativamente associati con una maggiore probabilità di schizofrenia e un’associazione a livello di tendenza con anoressia nervosa e disturbo bipolare.

Fonte: Brain 2019

Reuters Staff
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

18 settembre 2019
© Riproduzione riservata

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