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Farmaci. Fef: “Chiediamo ad Aifa rigore, ma non contraddizioni"


Per la Federazione Esercizi Farmaceutici “cautela e controllo sono requisiti indispensabili, ma quando sono eccessivi rappresentano un danno per i cittadini”. Come nel caso delle soluzioni fisiologiche. “Il massimo rigore – secondo la Fef – serve ove i rischi sono elevati”.

25 MAG - “Mentre viene varato un ‘deludente’ spostamento di farmaci con obbligo di ricetta a senza tale obbligo, molte sono le contraddizioni esistenti”. Ad affermarlo, nei confronti dell’Aifa, è la Federazione Esercizi Farmaceutici (Fef), secondo cui “cautela e controllo sono sicuramente requisiti indispensabili nel lavoro dell'Agenzia Italiana del Farmaco, ma quando questi sono eccessivi invece che portare un beneficio, rappresentano un danno per i cittadini”.
 
L’ultimo esempio, secondo la Fef, è il provvedimento che continua a rendere obbligatoria la presenza della ricetta medica per le soluzioni fisiologiche (acqua sterile e sodio cloruro) nelle confezioni da 100, 250 e 500 ml. “Una norma obsoleta e contraria agli interessi degli stessi cittadini che invece di spendere il doppio o triplo per prodotti di marca che vantano ‘fantascientifici’  vantaggi delle soluzioni fisiologiche a base di "’Acqua dell'oceano’, del ‘Mar Morto’, del ‘Pacifico’ aggiunta di magnesio, rame o quant'altro, possono fare aerosol con una modica spesa acquistando appunto un flacone di soluzione fisiologica oggi prevista solo con ricetta medica. Prodotti spesso utilizzati in pediatria per curare piccoli raffreddamenti in neonati e bambini”.
 
Secondo la Fef “si possono comprendere i timori dell'Aifa per l'uso che di queste soluzioni vengono fatti ai fini della reidratazione via fleboclisi, ma l'obbligo della ricetta medica sembra veramente eccessivo. Tanto più che con questo provvedimento le parafarmacie non potranno detenere nessun flacone e dovranno consigliare ai cittadini l'acquisto di prodotti più costosi, ma di composizione simile”.
 
Intanto, continua la Fef, “mentre si fanno queste scelte che complicano la vita dei cittadini, allo stesso tempo si pensa di ‘riabilitare’ l'Aulin  quando in alcune nazioni è stato posto sotto stretto controllo o peggio al bando e nei scorsi anni in Italia c'è stato un vero e proprio abuso di questo medicinale. Troppo prescritto e troppo spesso consegnato senza ricetta”.
 
La Federazione Esercizi Farmacutici conclude la sua nota sostenendo che l'Agenzia Italiana del Farmaco, “pur nel rigore del proprio ruolo istituzionale, debba operare scelte meno ‘accademiche’, che tengano sì conto delle evidenze scientifiche, ma anche dei bisogni e delle necessità dei cittadini, e in questa logica, ove non ci sono elevati rischi, abbandonare vecchi timori e rendere medicinali di vecchio e comprovato uso dispensabili senza la ricetta medica. Al contrario la Fef chiede il massimo rigore ove i rischi sono elevati”.
 

25 maggio 2012
© Riproduzione riservata

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