Sagnelli (Simit): “Ridurre lo stigma sulle malattie virali”
17 MAG - “Il problema che avevamo trovato fino ad oggi era che gli operatori sanitari non riuscivano a parlare veramente ai detenuti di Hiv, Aids e prevenzione. Un progetto in cui si fa informazione alla pari, invece, funziona in questo senso. Soprattutto quando – come in questo caso – è stato patrocinato dalle istituzioni, accolto con entusiasmo dai direttori dei carceri e sostenuto dai detenuti”. Le parole sono di
Evangelista Sagnelli, past president della Simit e direttore del reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Caserta, che abbiamo contattato in occasione della presentazione dei risultati della campagna “La salute non conosce confini”.
Qual è il futuro di questa campagna?“Il progetto è nato quest’anno e sta andando molto bene, gli screening sono raddoppiati e abbiamo individuato quale sia il problema quando si parla di malattie virali croniche coi detenuti”, ci ha spiegato. “Ma perché il successo si possa ritenere veramente tale bisogna continuare in questa direzione: non lasciare l’attività a se stessa, ma dargli sempre nuovi impulsi. Quando si raggiunge una vittoria va sempre consolidata”.
In questo modo, spiega, possiamo provare a risolvere un problema che è presente nelle carceri ancor più che nella società intera: “Solo continuando in questa direzione possiamo arrivare a cambiare l’atteggiamento degli stessi detenuti rispetto al problema, alleviare lo stigma che riguarda queste malattie. La difficoltà nel parlare e nel comprendere le malattie virali croniche c’è già nella vita ordinaria, pensiamo cosa può succedere in una situazione di detenzione. A maggior ragione dato che le nostre carceri vedono un problema piuttosto ampio di sovraffollamento”.
Dunque gli esperti sono concordi nel dire che bisogna perseverare in questa direzione, anche perché il sistema sembra veramente funzionare. “A un certo punto ci siamo resi conto che la campagna stava veramente avendo successo ed oggi puntiamo ancora più in alto. Oggi credo che raggiungere una copertura di screening dell’80% negli Istituti penitenziari sia un obiettivo possibile, solo ieri sembrava quasi impensabile”, ha concluso Sagnelli
17 maggio 2012
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