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Il 75% delle ostetriche denuncia aggressioni (nella maggior parte verbali), nel 56% dei casi in sala parto. L’indagine della Syrio


In occasione della Giornata nazionale contro la violenza contro gli operatori sanitari, che si celebra il 12marzo, la Società italiana di scienze ostetrico ginecologiche neonatali presenta i dati preliminari di una survey tra le ostetriche. Nell'80% dei casi l’aggressione è verbale e da parte dei parenti nel 76% (ma il 50% del campione è stato attaccato anche da altre figure sanitarie).

10 MAR - Anche le ostetriche sono spesso vittime di aggressioni sul lavoro. Lo denuncia, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che si celebra il 12marzo, la Società italiana di scienze ostetrico ginecologiche neonatali (Syrio) che ha condotto una survey con lo scopo di indagare il fenomeno dell’aggressività nei contesti in cui le ostetriche/ci operano. “Gli episodi di violenza rappresentano un indicatore di rischio e vulnerabilità nell'ambiente di lavoro”, spiega in una nota Miriam Guana, presidente Syrio.

Dai primi dati dello studio in corso, che una volta completato sarà messo a disposizione anche dellaFNOPO e dell’Osservatorio contro le aggressioni ai sanitari istituito presso il ministero della Salute, emerge che tra le ostetriche il fenomeno delle aggressioni è presente nel 75% del campione (270 ostetriche). Si tratta soprattuto di insulti verbali (80%) e minacce verbali (67%), messe in atto soprattuto da parte di parenti dell’assistita (76%) ma anche dall’assistita stessa (30%) e dai care giver14%. Il 50% delle ostetriche denuncia tuttavia come a infierire verbalmente possano essere anche altre figure sanitarie con cui si lavora.

I contesti lavorativi in cui si verifica prevalentemente l'aggressione sono: la sala parto (56%), l'U.O. Ostetricia (44%), il Pronto soccorso ostetrico-ginecologico (35%), il consultorio14%.

Per la gestione dell'assistita/parente/accompagnatore/operatore aggressivo/a, l'approccio prevalentemente adottato è "la reazione verbale di chiarimento” (67%), la comunicazione pacata (44%), la richiesta di intervento delle forze d'ordine (21%), la richiesta di aiuto di una collega (35%), informazione sul fatto al responsabile (33%).

10 marzo 2022
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