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Manovra. Malavasi (Pd): “Cancellare tagli vergognosi pensioni personale sanitario”


"Il governo si nasconde dietro le riforme istituzionali per nascondere il totale fallimento di questa legge di bilancio che penalizza i lavoratori, soprattutto del settore pubblico. Chiediamo al governo di dare un segnale al personale sanitario e di correggere la norma vergognosa sulla pensioni. Una misura punitiva", sostiene la deputata del Pd della commissione Affari Sociali.

08 NOV -

"Il governo non si è ancora ravveduto, non ha cambiato idea e tira dritto. In legge di bilancio restano i vergognosi tagli alle future pensioni con pesanti penalizzazioni per milioni di lavoratori. Chi pensava che questo governo potesse intervenire favorevolmente sulle pensioni dopo che per anni alcuni suoi esponenti hanno sbraitato indecorosamente contro la legge Fornero, resterà profondamente deluso".

Lo scrive Ilenia Malavasi, deputata del Pd della commissione Affari Sociali.

"Segnalo - prosegue - che non vi è alcuna traccia delle annunciate modifiche per quanto riguarda il personale pubblico, a partire dal personale del sistema sanitario nazionale: restano nero su bianco i tagli alle loro pensioni a partire da quelle dei medici che dovranno rinunciare a 1.961 euro l’anno se vogliono uscire dal lavoro a 62 anni con 42 anni e dieci mesi di contributi e degli infermieri che in caso di uscita dal lavoro a 67 anni con la pensione di vecchiaia e 30 mila euro di retribuzione lorda annua avranno un taglio della pensione pari a 946 euro l’anno. Si allungano i tempi per l'uscita dal mondo del lavoro e si abbassano le pensioni. Davvero un capolavoro all'incontrario".

"La verità - aggiunge la deputata dem - è che le misure contenute nella legge di bilancio, oltre a non risollevare in alcun modo il Servizio sanitario nazionale dalla grave crisi in cui si trova a causa della mancanza di adeguate risorse e di riforme necessarie, penalizzano in maniera vergognosa i lavoratori del comparto, aggiunge Malavasi. Oltre all'indecente taglio delle pensioni non c'è nessun intervento sull'indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi di tutti i dirigenti e fermare la fuga dei professionisti sia verso il privato, sia verso l'estero, ma si aumentano le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive per abbattere le liste d'attesa. È giusto riconoscere il lavoro straordinario degli operatori con compensi orari adeguati, ma non è questa la strada giusta. Gli operatori fanno già turni di lavoro massacranti e non possiamo chiedere di più. La verità è che serve nuovo personale. E invece per abbattere le liste di attesa si trovano ben 600 milioni di euro per la sanità privata, a cui vengono pagate prestazioni aggiuntive e straordinarie, delegando ancora una volta un pezzo del nostro sistema sanitario al privato. Non credo sia un caso che l'unico tetto di spesa che viene alzato è quello della spesa pubblica per il privato convenzionato, con un +1% nel 2024 per arrivare un +4% nel 2026".

"Mi sembra un chiaro segnale per capire cosa pensa il governo del nostro Ssn: vogliono smantellarlo pezzo dopo pezzo, a favore della sanità privata. Non si aumentano i finanziamenti che scendono ogni anno in rapporto al Pil (unico parametro oggettivo universalmente riconosciuto), non si procede in nessun modo allo sblocco del tetto di spesa per il personale sanitario che risale al 2004 e non c'è traccia di un piano straordinario di assunzioni. Il governo si nasconde dietro le riforme istituzionali per nascondere il totale fallimento di questa legge di bilancio che penalizza i lavoratori, soprattutto del settore pubblico. Chiediamo al governo di dare un segnale al personale sanitario e di correggere la norma vergognosa sulla pensioni. Una misura punitiva contro il personale del nostro sistema sanitario, contro gli insegnanti, i dipendenti pubblici e, tanto per cambiare, contro le donne", conclude Malavasi.



08 novembre 2023
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