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Se Trump dovesse “inciampare” sulle miniere di carbone

di Mauro Quattrone

Se Trump abroga Obamacare, come ha promesso di fare prima delle elezioni, i minatori che lo hanno votato in massa, si troveranno di nuovo nelle condizioni pre 2009, quando era estremamente difficile ricevere un risarcimento per malattie polmonari legate all'attività lavorativa.

03 DIC - Il presidente eletto Donald Trump si è presentato come il miglior  candidato che ha intercettato, nella sua campagna elettorale, le aspirazioni occupazionali, professionali e sociali dei minatori di carbone. Trump ha promesso di riportare il carbone americano nell'economia nazionale, per  sconfiggere la disoccupazione nelle città dei monti Appalacchi, zona mineraria degli USA.
 
Con questa mossa egli ha conquistato grandi consensi  elettorali tra i lavoratori disoccupati ed occupati di alcuni stati minerariquali il  Kentucky e West Virginia.
 
Ma ora  molti, di questi lavoratori che hanno dato il consenso elettorale al candidato repubblicano sono preoccupati poiché, con le  prime azioni legislative, Trump potrebbe privare i minatori, le loro vedove e i loro figli, dei sussidi economici in rapporto a malattie
professionali legate alla respirazione delle polveri sottili di questo minerale.
 
L'antracosi è una malattiapolmonaredi tipo cronico (pneumoconiosi) tipica di chi lavora nelle minieredi carbone. Parte della letteratura definisce più specificamente l'antracosi come il semplice processo di deposito delle polveri di carbone nell'organismo.
 
Il carbone è un materiale tendenzialmente inerte. Per questo, solo i soggetti esposti cronicamente ad alte concentrazioni di carbone sviluppano malattie clinicamente manifeste quali bronchite cronica, enfisema e talvolta tubercolosi.
 
Se Trump abroga Obamacare, come ha promesso di fare prima delle elezioni, i minatori saranno di nuovo nelle condizioni pre 2009, quando era estremamente difficile ricevere un risarcimento per malattie polmonari legate all'attività lavorativa.
 
Prima del 2009 l'onere della prova per il riconoscimento della disabilità era a carico dei ricorrenti, talvolta era molto difficile l'ammissione  del nesso eziologico tra causa ed effetto, per cui l'impossibilità di accedere e beneficiare dei sussidi economici.
 
L'Affordable Care Act ha cambiato tutto, sotto "Disposizioni varie" è stato previsto che, in caso di  giudizio risarcitorio,  il minatore od i suoi eredi partono da una posizione di vantaggio,  l'onere della prova contraria è demandata al datore di lavoro..
 
L'emendamento di tutela inserito  nella legge A.C.A.,  era stata presentato  dal Senatore democratico del West Virginia Robert Byrd, un grande conoscitore delle condizioni   di disagio in cui versavano i minatori quando erano  colpiti da  malattie respiratorie e infatti Byrd era molto legato al territorio minerario dei monti Appalacchi.
 
Questo supporto legislativo ha fatto sì che nel 2009, il 19% di domande risarcitorie siano state accolte e nel 2015 questa percentuale è salita al 28%.
Il contenuto economico di tale risarcimento varia da 1,289 dollari al mese per nuclei familiari di tre persone  a 645 dollari in caso di persone singole, tali somme sono reversibili.
 
Le compagnie minerarie erano contrarie a questo provvedimento poiché era assente, nella legge,  una valutazione interpretativa sulla natura della prestazione. Si tratta di risarcimento per malattia professionale o rappresenta un programma di previdenza complementare?
 
Nel futuro dei minatori non abili si prospetta ora una situazione di incertezza e di paura.
La legge a loro favorevole, sarà mantenuta o verrà abrogata?  Gli effetti dell'abrogazione riguarderà il futuro e/o sarà estesa anche a situazioni  pregresse
 
Molti politici ed opinionisti pensano che dopo l'euforia post-elettorale, si passi  ad un periodo di riflessione e di valutazione obiettiva dell'attuale sistema sanitario federale.
Sicuramente il tempo non scorre a favore di Trump. Gli scenari possibili possono riguardare
il nuovo Congresso, che si riunisce il 3 gennaio e che potrebbe  approvare rapidamente una legge che abroga la legge sanitaria precedente.
 
Ma l'abrogazione non avrà effetto operativo  sino a quando  il legislatore non  avrà approvato una nuova legge di riforma, forse tra un anno o più. La riforma sanitaria di  Obama ha avuto una gestazione di due anni.
 
Poiché i repubblicani  controllano il Senato con una maggioranza ristretta (52-48), il Congresso dovrà prima  approvare procedure speciali di bilancio approvate con maggioranza semplice, per poi procedere all'abrogazione della precedente riforma sanitaria. Questo  per evitare l’ostruzionismo da parte del Partito Democratico o franchi tiratori nell'ambito del Partito Repubblicano.
 
Ma anche questa operazione potrebbe essere vanificata, poiché su alcune materie necessita una maggioranza qualificata di 60 voti, come ad esempio l'aumento dei limiti sui premi assicurativi per gli anziani.
 
Non dimentichiamo che in questa fase di gestazione le Compagnie assicurative potrebbero approfittare del momento di transizione per aumentare i premi assicurativi, questo metterebbe in difficoltà l'amministrazione Trump.
 
Le elezioni di “mezzo termine” del 2018 che rinnovano un terzo dei rappresentanti al Senato, potrebbero in parte vanificare le ambizioni contro riformatrici del Presidente, qualora cambi la maggioranza in questo ramo del Parlamento.
 
Tutte queste questioni dovrebbero essere affrontate e risolte dal nuovo Ministro della salute americano Tom Price, strenuo avversario dell'Obamacare.
Il suo percorso abrogazionista è tutto in salita. Egli dovrà coniugare le promesse elettorali di Donald Trump, l'avversione profonda degli elettori repubblicani per la politica interventista pubblica in sanità di Obama.
 
Con l'ostilità, in caso di abrogazione, di circa venti milioni di americani che hanno beneficiato del Servizio sanitario federale, da cui precedentemente erano esclusi, e con l'eventuale ripristino di una delle pratiche più odiose attuate precedentemente dalle Compagnie assicurative che non assicuravano gli individui con percorsi di patologie ricorrenti.
 
Mauro Quattrone
Consulente AGeNas

03 dicembre 2016
© Riproduzione riservata


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