Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 02 MAGGIO 2024
Studi e Analisi
segui quotidianosanita.it

Ospedalità privata. Ricerca Censis. Cittadini e consiglieri regionali dicono sì alla sanità mista


Più di otto italiani su dieci vuole scegliere liberamente il medico e l’ospedale tra pubblico e privato. Mentre sei consiglieri regionali su dieci riconoscono il ruolo positivo delle strutture private accreditate. Questi i dati ricerca del Censis realizzata in collaborazione con Aiop su “Il valore sociale dell’ospedalità privata nella sanità pluralista”

25 MAG - Pubblico o privato non cambia. Quando si parla di salute i cittadini vogliono solo una cosa: poter scegliere l’ospedale e il professionista di cui si fidano. E la pensa così ben l’85% degli italiani. Solo per il 15% non è importante. E per il 50% dei cittadini questo è molto importante perché la scelta di una persona o servizio di cui ci si fida facilita le cure. Per il 35% perché la libertà di scelta è un valore in sé anche in sanità. Tra i contrari, il 9% vuole solo strutture pubbliche nel Servizio sanitario e appena il 6% pensa che gli ospedali pubblici siano sempre e comunque migliori. La libertà di scelta nel Servizio sanitario tra strutture pubbliche e strutture private accreditate è un valore condiviso trasversalmente nel territorio: dall’85% dei residenti al Nord-Ovest, l’87% al Nord-Est, l’82% al Centro e l’87% al Sud.
 
È quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata in collaborazione con Aiop su “Il valore sociale dell’ospedalità privata nella sanità pluralista” presentata oggi a Roma da Francesco Maietta, Responsabile dell’Area Politiche sociali del Censis, con Gabriele Pelissero, Presidente nazionale Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), e Massimiliano Valeri, Direttore Generale del Censis.
“Il valore sociale della sanità privata è indiscutibile e la ricerca del Censis lo ha dimostrato concretamente – ha dichiarato Gabriele Pelissero, Presidente Aiop –  così come ha dimostrato che i cittadini ritengono cruciale la possibilità di scegliere liberamente dove e da chi farsi curare. Anche la politica è ampiamente a favore del sistema pubblico-privato, perché ha riconosciuto l'importanza del ruolo della sanità privata accreditata nella salvaguardia del Ssn, nonostante anni di tagli lineari che hanno colpito prevalentemente questo comparto”.
Ma vediamo cosa è emerso dalla ricerca Censis.
 
Troppi tagli agli ospedali hanno fatto male agli italiani. Gli ospedali italiani sono stati tagliati drasticamente. Tra il 2008 e il 2016 il tasso di ospedalizzazione è crollato da 192,8 a 140,9 per mille abitanti, i ricoveri sono diminuiti del 25,6%, e tra il 2011 e il 2015 le giornate di degenza si sono ridotte del 10%. Esito della normativa che ha imposto 2,7 posti letto ospedalieri per mille abitanti, quando la media dei Paesi europei è di 4 posti letto per mille abitanti. L’ospedale è stato l’epicentro di tagli lineari in nome di una sanità di territorio che non è mai decollata. Così oggi esiste un gap tra fabbisogni ospedalieri e offerta di posti letto. Intanto l’ospedalità privata ha comunque saputo fare di più con meno, perché assorbe il 13,6% della spesa pubblica ospedaliera, erogando il 28,3% delle prestazioni in termini di giornate di degenza.
 
Anche la politica dice sì alla sanità mista pubblico-privato, ma le differenze territoriali restano ampie. Solo il 3% dei consiglieri regionali italiani interpellati dal Censis vorrebbe mettere al bando per legge la sanità privata accreditata nel Servizio sanitario nazionale. La maggioranza (il 63%) è invece molto favorevole al ruolo del privato accreditato, mentre il restante 34% vorrebbe dirottare le risorse preferibilmente verso le sole strutture pubbliche.
 
Complessivamente, è positivo il giudizio sulla devolution sanitaria: il 62% dei consiglieri regionali è convinto che sia stata vantaggiosa. Al Nord il giudizio positivo sale all’80% dei consiglieri regionali, mentre al Centro (il 47% dà un giudizio positivo, il 53% negativo) e al Sud (il 28% positivo, il 72% negativo) prevale lo scetticismo. Per il 32% dei consiglieri regionali la devolution ha creato una sanità più vicina ai bisogni dei cittadini, per il 30% ha il merito di aver fatto emergere le diverse performance regionali. Per contenere o ridurre le differenze tra le Regioni, il 56% dei consiglieri regionali vorrebbe premiare quelle che funzionano meglio e penalizzare le altre, il 44% invece vorrebbe un fondo di perequazione a beneficio delle Regioni in difficoltà. I consiglieri regionali del Nord (68%) e del Centro (60%) propendono maggiormente per un sistema di premi e penalità, invece quelli del Sud (76%) vedono meglio un fondo di perequazione a favore delle Regioni in difficoltà.
 
“Anche la politica – rileva il Censis – ha ormai chiaro che la promessa fatta dalla riforma sanitaria di garantire le cure ospedaliere a tutti gli italiani è stata mantenuta anche grazie ai posti letto e alle prestazioni messe in campo dalle strutture private accreditate. In questo consiste il valore sociale della ospedalità privata, per i cittadini e per il Servizio sanitario nazionale. Una sanità veramente pluralista è in grado di interpretare bisogni e aspettative di cittadini sempre più informati, consapevoli, evoluti, attenti alla qualità delle prestazioni, alla ricerca di cure personalizzate e che vogliono esercitare la libertà di scelta, rivolgendosi alle strutture e ai medici di cui si fidano e che erogano prestazioni di qualità più elevata”.
 

25 maggio 2018
© Riproduzione riservata


Altri articoli in Studi e Analisi

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy