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Spari a Palazzo Chigi. Psicologi e psichiatri: “Attenti ad effetto emulazione”


Gli esperti riferendosi al drammatico ferimento dei due carabinieri ieri a Roma specificano come vada posta “grande attenzione al gesto” perché “l’atteggiamento violento di un singolo può, in un momento di crisi come l’attuale, essere imitato facilmente”.

29 APR - “Va posta  grandissima attenzione al gesto di Luigi Preiti principalmente per il rischio - che realisticamente si corre - di un nefasto effetto emulazione; è certamente inutile enfatizzarlo ma sarebbe altrettanto sbagliato negarlo”. Così Luigi Giuseppe Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’ Ordine degli psicologi all’indomani del drammatico ferimento dei due carabinieri davanti a Palazzo Chigi.
 
“Preiti – dice ancora Palma - si è trovato al centro di avvenimenti più grandi di lui: sovrastato dalle difficoltà economiche non è stato in grado di intravedere possibili soluzioni ed in lui hanno prevalso i fantasmi di una situazione di incertezza e di paura. ”
 
“Purtroppo – prosegue - è una situazione assai frequente nel Paese e certamente destinata a diffondersi ancora di più: si affievolisce l’idea che il domani possa essere migliore così come la spinta a reagire e questo determina una crescente difficoltà a progettare il proprio domani. Di conseguenza aumenta l’aggressività verso gli altri perché cresce il convincimento che la fonte dei problemi che quotidianamente vengono vissuti sia esterna a se stessi”.
 
“Per Palma, rendere palese e centrale – ma anche immediato, ad horas – un impegno forte per rimuovere le cause di quel malessere e disagio  sociale prima che economico che hanno scatenato il gesto di Preiti  e che sta diventando troppo diffuso, sembra essere il modo migliore per ridurre al minimo l’effetto emulazione”.
 
 
Sulla stessa lunghezza d’onda anche gli psichiatri della Società italiana di psichiatria
 
“Vigilare e segnalare quelle mosse improntate ad una visione ‘paranoica’ della realtà le cui conseguenze possono essere ancora più pericolose di gesti violenti di singole persone. A lanciare l’allarme è il presidente della Società Italiana di Psichiatria, Claudio Mencacci. “Questo virus della paranoia – spiega – è già in azione da tempo, circola nella nostra vita, amplifica la diffidenza dello Stato sui comuni cittadini che a loro volta ricambiano diffidenza e sospetto. E qualche volta con violenza. Ma la Storia ci ha tragicamente insegnato che il passaggio, a volte indolore, dallo stato di diritto a quello paranoico, non è improbabile. Bisogna tenere lo sguardo vigile: l’atteggiamento violento di un singolo può, in un momento di crisi come l’attuale, essere imitato facilmente”.
 
Sono forti i segnali di perturbazione che provengono da questa atmosfera, da questa incontinenza emotiva che travolge ogni dibattito e che conduce da un lato all’allontanamento dei cittadini dalla politica, dall’altro all’aumento della violenza che quando si insinua nel gruppo aumenta in modo esponenziale l’aggressività del singolo individuo, come il gesto compiuto domenica davanti a Montecitorio.
“La diffidenza, il sospetto, la rissosità che permea il dibattito di questi tempi, la difficoltà del dialogo che non si traduca in un alterco o in un pubblico dileggio, ma soprattutto la forte crisi economica che troppi cittadini stanno vivendo sulla propria pellesenza vedere a breve spiragli di luce – spiega il presidente della SIP – dimostrano quanto gli aspetti, appunto paranoicali, siano presenti e operanti nel tessuto sociale attuale. Ma senza ascolto,comprensione e un po’ di fiducia anche nel nuovo Governo, non può esserci riparazione e superamento della crisi. Non si tratta quindi di applicare la politica alla psichiatria, ma la psichiatria alla politica, di mettere il suo sapere al servizio della polis.
“Negli ultimi mesi – conclude il presidente Mencacci – molti editorialisti ed esponenti di partito hanno citato la psichiatria preoccupandosi dei problemi di salute mentale dei cittadini italiani: chiamati in causa non possiamo che esprimere una grande preoccupazione per lo “stato psichico” del nostro Paese, sempre più contagiato da una venatura paranoica. Da qui l’appello al neo Ministro della Salute ad essere attento a questa parte di ‘salute’ che spesso viene dimenticata
 
 
“L’uomo che ha sparato ieri a Palazzo Chigi ha le caratteristiche di ciò che sta producendo la crisi economica - afferma Paola Vinciguerra psicologa, psicoterapeuta, Presidente dell’Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico – Uomini qualunque, senza più speranza avvolti solo dalla sensazione di abbandono. Quando si perde il lavoro ci si può sentire inutili, inadeguati , falliti.
Tutto ciò ci porta a compromettere anche le nostre relazioni familiari. E quando i due capi saldi della vita di un essere umano, vengono a mancare: arriva la disperazione,che presto diventa chiusura, rabbia, disperazione. Tutto ciò può portare alla depressione”.
 
“Depressione vuol dire paura, ansia, panico – aggiunge l’esperta anche responsabile dell’Uiap, Unità Italiana Attacchi di Panico, presso la Clinica Paideia di Roma – La paura porta all’aggressività. Quindi ad atti aggressivi verso immagini simboliche o gesti simbolici che hanno obiettivi mirati. L’uomo che ha sparato davanti Palazzo Chigi ha detto che voleva colpire i politici, mirava a loro”.
 
“Viviamo in un periodo storico in cui la sensazione che prevale è quella di totale abbandono da parte delle Istituzioni – aggiunge la Vinciguerra – Il tutto è aggravato dall’assoluta mancanza di progettualità tesa ad una ripresa lavorativa, dalla continua pressione delle tassazioni, dall’aggressività con cui si portano avanti le campagne elettorali non con programmi ma con continue denigrazioni dell’avversario. Tutto questo non fa che aumentare la paura e spegne la speranza, ma puó anche scatenare la rabbia".

29 aprile 2013
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