Sanità e cloud: la privacy sia cardine, non freno del processo di digitalizzazione
Pubblicato il ‘Manuale pratico su protezione dei dati e cloud computing nella sanità’, nato dalla collaborazione fra l'Istituto Italiano per la Privacy, Federsanità ANCI e Microsoft.
05 LUG - Il processo di digitalizzazione della sanità è un’evoluzione imprescindibile e necessaria per offrire servizi di migliore qualità ai cittadini e per utilizzare al meglio i soldi dei contribuenti e non deve essere frenato da irreali impedimenti dovuti alle leggi sulla privacy. Da queste premesse è nato il ‘Manuale pratico su protezione dei dati e cloud computing nella sanità’, elaborato dall'Istituto Italiano per la Privacy, Federsanità ANCI e Microsoft. Come tutti i settori economici, anche la sanità può e deve fare tesoro dei vantaggi generati dalle nuove tecnologie, come il cloud, ovviamente nel rispetto di dati che – soprattutto in questo settore – vanno a toccare direttamente lo stato di salute dei cittadini.
Le leggi ci sono e sono fondamentali per tutelare quello che è uno dei diritti più vituperati dell’era digitale. Certo, servono degli aggiustamenti, ma nessuna di queste frena l'adozione delle tecnologie più avanzate, che consentono alle strutture sanitarie di ottimizzare i costi e migliorare i servizi. Il manuale , presentato lo scorso 24 giugno a Roma, intende proprio sfatare il mito dell'incompatibilità tra soluzioni cloud e privacy in settori sensibili come quello sanitario.
Per il Garante Antonello Soro, è innegabile l’impatto delle nuove tecnologie sull’efficacia e la qualità delle cure: “è quindi necessario sostenerle e valorizzarle – ha detto - in modo da semplificare le procedure per i cittadini e ottenere un abbassamento complessivo dei costi, purché tutto ciò avvenga all’interno di garanzie solide e precise per la riservatezza dei dati”.
Enzo Chilelli, direttore di Federsanità Anci ha ribadito che la tutela della privacy “deve costituire un cardine nei processi di digitalizzazione”, ma non un freno, come ha affermato Luca Bolognini, presidente dell'Istituto Italiano per la Privacy, secondo cui “digitalizzare i processi di cura e la documentazione sanitaria si può e si deve, come confermano anche le più recenti innovazioni legislative, e farebbe male chi non prendesse in considerazione soluzioni come il cloud computing, che massimizzano l'efficienza ottimizzando i costi, adducendo invece fantomatici impedimenti dovuti alle leggi privacy”.
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05 luglio 2013
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