Donazione sangue: Lila, "Basta discriminazioni". Fazio, "Niente strumentalizzazioni"
A seguito del parere richiesto dal ministro Fazio al Consiglio superiore di sanità, circa le notizie relative all’esclusione di persone omosessuali dalla donazione di sangue verificatosi al Policlinico di Milano, la Lila interviene da Vienna, per stigmatizzare il comportamento del ministro: “Qual è il messaggio che passa, che gli omosessuali sono pericolosi e possono contagiarci?". Risponde Fazio: "Le norme europee parlano di comportamenti sessuali ad alto rischio, non fanno menzione degli orientamenti sessuali".
26 LUG - Per la Lila il comportamento del ministro non fa altro che "rispolverare ammuffiti e pretestuosi dibattiti". Secondo la lega italiana per la lotta contro l’aids, "l'umiliazione che ancora devono subire le persone ingiustamente discriminate da chi, a tutti i livelli, agisce sulla base del moralismo e delle ideologie e ignora l'evidenza scientifica, cosa grave, e impedisce di avviare politiche di prevenzioni realmente efficaci". "Era questo il centro del dibattito della Conferenza sull’ Aids di Vienna, ma l’Italia non è presente, e si vede".
Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, ha immediatamente risposto precisando che "il volontariato è un bene prezioso che il Governo non intende reprimere, ma che anzi, vuole incentivare e mettere a sistema". Dopo aver chiarito che, in merito al problema sorto, si sta cercando di risolvere la situazione senza strumentalizzazioni e con la massima trasparenza, ha concluso ribadendo che richiederà “al Consiglio Superiore di Sanità di audire i rappresentanti delle Associazioni e dei medici per giungere ad un quadro normativo che garantisca gli ammalati e i donatori nel rispetto delle norme vigenti”.
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G.R.
26 luglio 2010
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