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Spending review. D’Ambrosio Lettieri (Pdl): “Su farmacie passo in avanti, ma punti irrisolti”


Per il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri (segretario Commissione Sanità) le norme su farmacie e concorsi contenute nel maxiemendamento del Governo rappresentano “un passo in avanti”, ma “resta il nodo irrisolto della modalità svolgimento dei concorsi per soli titoli. Iniqua e carente”.

31 LUG - “La proroga della norma che vieta ai farmacisti ultrasessantacinquenni di essere titolari di farmacia e l'esclusione da tale divieto dei titolari di farmacia rurale, evita gravi pregiudizi per l'efficienza del servizio e scongiura il rischio di quello che sarebbe stato un vero esproprio. Anche l'abolizione del tetto dei quarant'anni   per la partecipazione associata ai concorsi scongiura il rischio di paralisi delle procedure per fondati sospetti di legittimità costituzionale e ripristina principi di equità. Meglio tardi che mai”. Questo il primo commento del il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, segretario Commissione Sanità, sulle norme dedicate alle farmacie e ai concorsi contenute nel maxiemendamento del Governo alla spending review.

“Durante l'iter di approvazione della legge 27/2012 – aggiunge d’Ambrosio Lettieri -, il Governo non ascoltò le mie reiterate e motivate richieste di correzione alle norme sulle procedure concorsuali, ma vi provvede oggi intervenendo tramite il maxiemendamento alla spending review approvata in Senato con il voto di fiducia”.
Per il senatore ora “si tratta da un lato di un apprezzabile atto di buon senso che consente di superare palesi iniquità e gravi criticità che avrebbero pregiudicato l'apertura delle nuove sedi farmaceutiche; dall’altro di un sostanziale passo in avanti da parte del Governo, che consente di recuperare fiducia sui tempi delle procedure concorsuali cui si darà uniformità nazionale attraverso la costituzione di una piattaforma tecnologica”.

D’Ambrosio Lettieri sottolinea, però, come “resti purtroppo irrisolto il problema delle modalità di svolgimento dei concorsi affidate ai soli titoli. Lo avevamo richiesto in tanti, ma siamo rimasti inascoltati. Una modalità selettiva assai carente e iniqua che, escludendo le prove di esame, non lascia spazio alle valutazioni sul merito”, conclude, “Si tratta di un'occasione perduta che mortifica le competenze e i sacrifici e preclude la possibilità di acquisire il titolo di idoneità. Un danno irreparabile sopratutto per i giovani”.
 
 

31 luglio 2012
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