"Nella Giornata Internazionale dell'Infermiere, bisogna innanzitutto ricordare il contributo fondamentale e vitale della categoria durante gli anni dell'emergenza pandemica. Ora è necessaria un'attenta programmazione affinché la drammatica lezione del Covid non venga dimenticata. Occorrono quindi investimenti mirati per assumere nuovi infermieri, per rimpolpare organici sempre più ridotti e per sbloccare un turn over fermo da troppo tempo".
Lo afferma, in una nota, la Vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno.
"La Federazione degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi) stima che manchino all'appello oltre 60mila infermieri. Si tratta di una carenza da sanare con urgenza. Perché le conseguenze sono pesanti e su più livelli. I professionisti in servizio sono spesso costretti a turni massacranti e di frequente diventano vittima di violenza e aggressioni: sempre la Fnopi segnala 130mila casi all'anno, di cui 125mila non denunciati. Questi buchi in organico, inoltre, impattano negativamente sull'assistenza ai pazienti. C'è poi un'enorme questione di genere.
In Italia è una professione prevalentemente 'al femminile', poiché oltre il 76% degli infermieri è donna. Nonostante ciò le donne scontano diversi gap rispetto ai colleghi uomini, soprattutto retributivo. Il nostro Paese è ottavo tra i paesi peggiori in Europa per le donne nelle professioni sanitarie, con un divario salariale del 24% nei confronti degli uomini. Il Governo deve intervenire per garantire dignità alla professione infermieristica e per affrontare seriamente le criticità che affliggono il Ssn, a partire da un utilizzo puntuale e ragionato delle risorse messe a disposizione dal Pnrr", conclude Picierno.