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Decreto Balduzzi. Grasselli (Sivemp): “Un testo mutilato, lesivo dei diritti contrattuali”


Questo il duro giudizio dato dal segretario nazionale del Sindacato dei medici veterinari di medicina pubblica, nel corso del suo intervento di apertura del 45° congresso Sivemp. “Confidiamo nel ministro Balduzzi perché vengano recuperati gli aspetti più qualificanti del testo normativo”.

19 OTT - “Un testo mutilato, in più punti lesivo dei diritti contrattuali, non motivato da considerazioni che abbiano un minimo riscontro economico”. Questa la dura presa di posizione da parte del segretario nazionale del Sindacato dei veterinari di medicina pubblica (Sivemp), Aldo Grasselli, sul decreto Balduzzi, ieri approvato alla Camera, nella versione “corretta” dalla Commissione Bilancio.
“Un testo di legge che doveva riformare la sanità è finito rimasticato rispetto alla stesura che sarebbe stata necessaria. E non solo non risolve criticità ormai storiche ma introduce principi di chiaro stampo vessatorio - ha affermato Grasselli aprendo ieri pomeriggio a Fiuggi i lavori del 45°congresso Sivemp - una grande occasione persa se non interverranno le necessarie modifiche al Senato. Confidiamo nel ministro Renato Balduzzi, che si è impegnato in questo senso, perché vengano recuperati gli aspetti più qualificanti del testo normativo”.

Il tema congressuale, cinquant'anni di sindacalismo autonomo dei veterinari pubblici, non poteva che suggerire una riflessione su quanti in questo mezzo secolo hanno “difeso i nostri diritti e raggiunto traguardi importantissimi per la valorizzazione del nostro lavoro e delle nostre specificità professionali”. Ma da questo punto di avvio l’ampia relazione di Grasselli è spaziata ai mille mutamenti sociali, alle trasformazioni profonde della veterinaria pubblica, fino alla crisi odierna e all’attacco senza precedenti al Servizio sanitario nazionale. “In questo scorcio di storia - ha sottolineato il segretario davanti agli ospiti e a una platea di 110 delegati provenienti da tutt’Italia - siamo passati dalla condotta comunale al mercato globale. Questo lungo viaggio ci ha portato nuove sfide e nuove guerre fatte di battaglie che si dispiegano sul piano economico e finanziario, come quelle che stiamo combattendo mese dopo mese in questi ultimi anni”.

Tornando sul decreto Balduzzi, Grasselli ha definito il testo “in più punti lesivo dei nostri diritti contrattuali, non risolve criticità ormai storiche come la regolamentazione della libera professione. La mobilità del personale dirigente medico, veterinario e sanitario, ad esempio, è materia dettagliatamente regolata dalla legge e dai contratti”. “Altro punto critico del ddl riguarda la valutazione dei dirigenti medici, veterinari e sanitari, che è già applicata e regolata dai contratti collettivi sin dal Ccnl del 1996 - ha detto - l’intrusione legislativa è un atto mortificante perché, estendendo di fatto alla dirigenza medica e sanitaria il modello contenuto nelle disposizioni della legge 150/09. omologa tale dirigenza a quella di altre categorie della pubblica amministrazione che hanno specificità profondamente diverse da quelle sanitarie”.

Il segretario si è espresso in maniera fortemente negativa anche sulla legge di stabilità, definendola “un’ulteriore stangata alla sanità”. “Una decurtazione del Fondo sanitario di 600 milioni nel 2013, che saliranno a 1 miliardo di euro nel 2014 - ha spiegato - nel provvedimento è anche previsto il blocco degli stipendi sino al 2015. Inoltre non verrà corrisposta l’indennità di vacanza contrattuale per gli anni 2013-2014. Si raschia il fondo del barile, sempre lo stesso barile però. Questo può essere il colpo di grazia per il Servizio sanitario nazionale”.

Per Grasselli è ormai giunta l’ora di dire con forza che i tagli lineari “sono uno strumento sbagliato e peggiorativo che deprime i migliori e premia i peggiori, e la spending review ha messo in programma un’ulteriore riduzione quantitativa e qualitativa delle prestazioni, a dispetto del velleitario ed infondato obiettivo della “invarianza dei servizi per i cittadini”. Il definanziamento del Ssn, che supera i 20 miliardi nel prossimo triennio, produrrà un taglio di 50mila posti letto negli ospedali pubblici e insieme a quei letti se ne andranno posti di lavoro e servizi ai cittadini. Contemporaneamente il blocco del turnover del personale esteso fino al 2015 ridurrà gli organici aumentando l’età media degli operatori sanitari italiani alla faccia dei lavori usuranti e della qualità ed efficienza dei servizi. “La dinamica retributiva sarà azzerata fino alla fine del 2014, con una perdita del potere di acquisto dei nostri stipendi valutabile nel 20%”, ha sottolineato Grasselli.

“In queste condizioni sarà sempre più difficile rispondere alla domanda di prestazioni e per i servizi deputati alla prevenzione e alla certificazione ufficiale come quelli veterinari, sarà sempre più facile manifestare inadeguatezze rispetto agli standard fissati dall’Fvo e dall’Ue - ha ammonito - i tagli restringeranno il perimetro di intervento pubblico, ridurranno il numero dei presidi sanitari e il numero dei dirigenti medici, veterinari e sanitari. A tutto vantaggio del privato”.

Infine , Grasselli è tornato a denunciare le intimidazioni ai veterinari pubblici. “È un’escalation allarmante davanti alla quale chiediamo l’intervento deciso delle Istituzioni - ha detto - la creazione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori e sull’attività di medicina veterinaria pubblica, chiesto dal Sivemp, non è stato in grado fino ad ora di fornire risposte concrete. Auspichiamo un cronoprogramma a tappe ravvicinate, vista l’urgenza del fenomeno e i tempi ristretti che ci separano dal termine della legislatura!.

Per tutte queste ragioni, il segretario Sivemp ha annunciato la presenza in piazza il 27 ottobre, “insieme con tutti coloro che vogliono opporsi a chi nella demolizione della sanità pubblica vede l’unica fonte di risparmio”.

19 ottobre 2012
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