Costi standard. Governo vara Dpcm su regioni "modello". Ma le Regioni sono contrarie
Il Consiglio dei Ministri ha varato ieri il decreto che individua i criteri per identificare le 3 Regioni di riferimento per i costi standard sanitari utili ai fini del riparto del fondo sanitario a partire dal 2013. Sul testo varato non c'è stata però l'intesa con le Regioni ma il Governo ha proceduto comunque d'ufficio. Ecco il decreto.
12 DIC - Su proposta del Ministro della salute, il Consiglio dei ministri dell'11 dicembre ha approvato il provvedimento che definisce i criteri attraverso cui individuare, tra una rosa di 5 Regioni, le 3 virtuose per definire costi e fabbisogni standard regionali nel settore sanitario.
Il provvedimento considera eligibili le regioni che rispettino tutti i seguenti criteri:
- aver garantito l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza;
- aver garantito l’equilibrio economico-finanziario del bilancio sanitario regionale;
- non essere assoggettate a piani di rientro;
- essere risultate adempienti alla valutazione del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali in materia sanitaria.
Sulla base di questi criteri i Ministeri della salute e dell’economia e delle finanze individueranno le 5 Regioni di riferimento, inserendole in un’apposita graduatoria. All’interno di questa graduatoria le regioni sceglieranno le 3 che fanno da riferimento.
Sul provvedimento non si è mai trovata l'intesa in Stato Regioni per la mancata accoglienza delle proposte di modifica avanzate dalle Regioni e in particolare quella che avrebbe consentito di garantire comunque la presenza di una regione meridionale nella terna rispettando il criterio della rappresentanza geografica, uno del nord, una del centro e una del sud, previsto dal Dlgs 68/2011. Secondo le Regioni infatti con l'attuale testo ciò potrebbe non essere garantito. (
Vedi documento sulla mancata intesa della Conferenza del 22 novembre).
12 dicembre 2012
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