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Ddl Protesi seno. Pd: “Apprezziamo finalità, ma è legge inutile”


La Commissione Affari sociali della Camera ha proseguito ieri la discussione sul Ddl n. 3703 che regolamenta l’utilizzo delle protesi al  seno istituendo i Registri nazionale e regionali delle protesi mammarie, il divieto di impianto alle minorenni e dispone obblighi informativi ai pazienti che si sottopongono agli interventi. Il Pd pur apprezzando le finalità del provvedimento lo giudica “inutile” e ha dichiarato che si asterrà al momento del voto.

28 OTT - Il Ddl, approvato dal Cdm lo scorso 30 luglio e approdato in Commissione il 9 settembre istituisce i Registri nazionale e regionali delle protesi mammarie, il divieto di impianto alle minorenni e dispone obblighi informativi ai pazienti che si sottopongono agli interventi. Al fine di regolamentare anche gli altri campi della medicina estetica viene anche istituito un tavolo tecnico che affronterà le problematiche legate a questo settore. Ieri dalla Commissione Affari sociali è stato deciso di adottare come testo base proprio quello originario. Il Pd ha dichiarato che si asterrà, mentre al termine della seduta la Commissione ha concordato con il presidente Giuseppe Palumbo (Pdl) per fissare al alle ore 12 di martedì 9 novembre 2010 il termine entro cui presentare gli emendamenti al testo.
La discussione di ieri in commissione Affari sociali
 
La seduta di ieri si è aperta con le dichiarazioni del relatore Mariella Bocciardo (Pdl) che ha ribadito la proposta di adottare come testo base per il prosieguo dell’esame il disegno di legge n. 3703. A seguire Vittoria D’Incecco (Pd), ha espresso “soddisfazione per il fatto che il sottosegretario Francesca Martini mostri attenzione ad un problema così importante e delicato qual è quello degli impianti protesici mammari”. Tuttavia, per il Pd “date le motivazioni che hanno indotto a redigere questo ddl (ovvero la preoccupazione di abusivismo professionale e la carenza di controlli sulla qualità dei dispositivi che vengono utilizzati) sembrerebbe più opportuno rivolgersi ad altre modalità di intervento”. L’esponente del Pd ha ricordato come “già la normativa europea regoli e disciplini le protesi mammarie attraverso la direttiva 93/42/ CEE sui dispositivi medici e la successiva direttiva 2003/12/CE recepita dal decreto legislativo n. 304 del 2004”. Il problema è che secondo l’opposizione si dovrebbero adottare interventi diversi e “non ritiene infatti utile istituire a tal fine un nuovo registro, perché presso l’Istituto superiore di sanità esistono vari registri epidemiologici tra cui il Registro nazionale dei tumori che contiene anche tutti i dati e le informazioni relative ad interventi di plastica mammaria a scopo di ricostruzione chirurgica”. Insomma, per il Pd un altro registro non serve. “Non si capisce – ha specificato D’Incecco - perché un Registro nazionale per gli impianti protesici mammari dovrebbe essere istituito presso il Ministero della salute. Sembrerebbe più logico che venisse affiancato o meglio inserito nel Registro nazionale dei tumori, naturalmente con un capitolo a parte, visto che il provvedimento che la relatrice ha proposto di adottare come testo base, si occupa non solo delle protesi utilizzate per motivi estetici, ma anche di quelle che servono per la ricostruzione chirurgica dopo un intervento necessario non mutilante di tumore mammario”. “Per le regioni – ha proseguito la deputata - basterebbe poi l’emanazione di una semplice circolare ministeriale. Per quanto riguardo il divieto di impiantare protesi mammarie alle minorenni, questo è già previsto nelle norme attualmente vigenti e dipende soprattutto – e si augura che sia così – dalla scienza e coscienza del medico che opera. La qualità dei dispositivi medici introdotti sul mercato dovrebbe essere attentamente valutata dalla Commissione unica sui dispositivi medici al momento di autorizzare l’immissione in commercio così come bisognerebbe esercitare un controllo più attento sui professionisti che applicano tali dispositivi. In riferimento poi ai presunti rischi connessi all’utilizzo di detti dispositivi, recentemente negli Stati Uniti è stato studiato ed escluso il rischio di conseguenti malattie autoimmuni o cancerogene che una buona diagnostica strumentale riesce a prevenire”. “Per le ragioni esposte – ha concluso - questo provvedimento legislativo sembra del tutto inutile e, pertanto, il gruppo del Partito democratico, solo per rispettare le finalità lodevoli che esso persegue, si asterrà dalla votazione per l’adozione del testo base”.
 
L.F.


28 ottobre 2010
© Riproduzione riservata

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