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Chiusura Opg. StopOpg a De Filippo: “Termine 31 marzo è vicino e sia rispettato. Subito incontro”


“Vogliamo essere sicuri che la scadenza per la chiusura sarà rispettata. E che al posto degli ospedali psichiatrici giudiziari non si apriranno nuove strutture manicomiali”. In una lettera il Comitato nazionale si rivolge al sottosegretario alla Salute. “Preoccupati per nuovi ingressi in strutture e no ai mini Opg”.

14 GEN - Il Comitato nazionale StopOpg in vista dell’avvicinarsi della scadenza del 31 marzo entro cui dovranno essere chiusi scrive al Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo in qualità di Presidente dell’ Organismo di Coordinamento del processo di superamento degli OPG (D.M. Salute 26.6.2014).
 
Qui di seguito la lettera:
 
La data per la chiusura degli OPG si avvicina: il 31 marzo 2015 è la scadenza fissata dalla legge. Vogliamo essere sicuri che sarà rispettata. E che al loro posto non si apriranno nuove strutture manicomiali. Per questo Le chiediamo la convocazione di un urgente incontro.
 
In occasione del recente Seminario al Senato (11 novembre u.s.) i rappresentanti di Governo e Regioni - e tutti gli interventi - hanno confermato che non servono proroghe alla chiusura, né insistere sulle Rems (i “mini Opg” il cui numero può essere drasticamente ridotto) ma che serve più assistenza sociale e sanitaria nel territorio. Il dato più clamoroso lo riporta la Relazione di ottobre 2014 del Governo sugli Opg, in cui si dichiara che la grande maggioranza degli internati risulta dimissibile.
 
Questo vuol dire rendere disponibili per le regioni i finanziamenti per la chiusura degli Opg e spostarli dalle Rems ai Dipartimenti di Salute Mentale. ma principalmente costruire strumenti di “pressione” perché si determino le dimissioni immediate delle persone definite dalle stesse Asl dimissibili. Quindi ora è urgente implementare e completare le dimissioni.
 
Esprimiamo pure preoccupazione per i nuovi ingressi in OPG, che stanno aumentando, nonostante la legge disponga priorità alle misure alternative. Questo fenomeno deve preoccupare: sappiamo che dipende dalle scelte della magistratura, anche dovute alla mancanza di presa in carico delle persone e da una scarsa o assente collaborazione tra la magistratura stessa e i servizi delle ASL. Pertanto è necessario un intervento adeguato, anche del Ministero della Giustizia e di vigilanza del Dipartimento per l’Aministrazione Penitenzaria.
 
La stessa ipotesi di attivare “Rems provvisorie”, che abbiamo visto essere presente in alcuni programmi regionali, deve essere funzionale al superamento delle stesse Rems, per privilegiare le misure alternative, non come soluzione transitoria in attesa della costruzione di quelle nuove.
 
Il Comitato nazionale stopOPG
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Patrizio Gonnella

14 gennaio 2015
© Riproduzione riservata

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