Corruzione. Dirindin (PD): “In sanità forte rischio. Ma non abbiamo dati certi del fenomeno”
"Non vi sono elementi che dimostrano che nella sanità vi sia una maggiore presenza di fenomeni corruttivi e di criminalità. Ma quei fenomeni sono più gravi rispetto a quando avvengono in altre situazioni, perché lì vanno a ledere il diritto dei cittadini ad essere tutelati nella salute. Così il capogruppo Pd in commissione Sanità, intervenendo nel dibattito sul Ddl anticorruzione nell' Aula del Senato.
26 MAR - "La questione della corruzione non si esaurisce soltanto con la modifica del codice penale e con l'aumento delle pene: questa è una condizione necessaria, ma non sufficiente. Enrico Berlinguer diceva che: 'La questione morale non si esaurisce nel fatto che, essendoci ladri, corrotti e concussori in alte sfere della politica e dell'amministrazione, bisogna scovarli, denunciarli, metterli in galera'. Se, come classe politica, abbiamo una responsabilità, dobbiamo pensare che il problema non è soltanto scovarli, sanzionarli e metterli in galera. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il livello etico presente nella nostra società". Lo ha detto la senatrice
Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, intervenendo nel dibattito sul Ddl anticorruzione nell' Aula del Senato.
"Per quanto riguarda la sanità - ha sottolineato Dirindin - essendo un settore economico di grande rilevanza dal punto di vista delle risorse che ha e che mette a disposizione dei cittadini, si presta ad operazioni di varia natura ed è di grande interesse per la criminalità organizzata e i corruttori. Ebbene, in realtà, da quel poco che sappiamo, perché il fenomeno ovviamente è per definizione nascosto, non vi sono elementi che dimostrano che nella sanità vi sia una maggiore presenza di fenomeni corruttivi e di criminalità. Certo, però, quei fenomeni sono più gravi rispetto a quando avvengono in altre situazioni, perché lì vanno a ledere il diritto dei cittadini ad essere tutelati nella salute".
"La trasparenza ed i piani per la prevenzione della corruzione - ha aggiunto la senatrice Pd - sono estremamente importanti, ma bisogna che non siano soltanto un adempimento burocratico; altrimenti, riusciremo a scoraggiare quell'atteggiamento di attenzione alla legalità presente in molti cittadini ed operatori pubblici. Ecco che allora è necessario che, al di là delle modifiche normative e delle azioni amministrative, ritorniamo a testimoniare la responsabilità e la coscienza civile e soprattutto a fare in modo che si faccia buona amministrazione".
"La mancanza di buona amministrazione, infatti, è il terreno fertile su cui si annidano tutti questi fenomeni di illegalità. Su questo dobbiamo riflettere, perché se non torneremo a fare buona amministrazione non riusciremo neanche a combattere la corruzione", ha concluso Dirindin.
26 marzo 2015
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