Farmacisti e pensioni. Cassano: “Governo non può intervenire su obbligo contributivo ad Enpaf”
Così il sottosegretario al Lavoro è intervenuto nella giornata di ieri in commissione Lavoro, nel corso della prosecuzione della discussione sulla risoluzione Dall'Osso (M5S). Cassano: "L'ente gode di autonomia contabile, organizzativa e gestionale". Marialuisa Gnecchi ha assicurato l'impegno del Pd nell'approfondire la questione, che "riguarda anche altri Enti come l'Enpam".
12 GIU - Il Governo è impossibilitato ad intervenire sull'obbligo, da parte dei farmacisti, di versare i propri contributi all'Enpaf. Questo, in sintesi, il giudizio espresso nella giornata di ieri dal sottosegretario al Lavoro,
Massimo Cassano, intervenuto in commissione Lavoro di Montecitorio per la prosecuzione della discussione sulla risoluzione presentata da
Matteo Dall'Osso (M5S). Nel precedente incontro, nel corso di un'audizione, era stata
la Fofi a sollevare la questione riguardante i farmacisti disoccupati e quelli che, nonostante abbiano già altre coperture previdenziali, restano comunque obbligati a versare i contributi all'Enpaf.
Cassano ha rimarcato l'impossibilità per il Governo di assumere l'impegno richiesto dalla risoluzione, "in quanto esulerebbe dalle competenze del Ministero del lavoro e delle politiche sociali l'intervento sulla misura dei contributi imposti agli iscritti all'Enpaf. Infatti - ha proseguito il sottosegretario - l'ente gode di autonomia contabile, organizzativa e gestionale e la misura del contributo previdenziale obbligatorio è fissata annualmente dal Consiglio nazionale dell'Enpaf con delibera sottoposta all'approvazione dei ministeri vigilanti, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell'economia e delle finanze".
Nel corso della discussione,
Marialuisa Gnecchi ha sottolineato l'impegno del Pd nel voler approfondire una questione "che non riguarda solo l'Enpaf ma anche altri Enti previdenziali, come ad esempio l'Enpam".
12 giugno 2015
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