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Camera. De Filippo su doping: “Serve più informazione. Fenomeno ha assunto rilevanza anche fuori dallo sport agonistico”


Così il sottosegretario alla Salute è intervenuto questa mattina in Aula per rispondere ad un’interrogazione, presentata da Paola Binetti (Ap), sulla diffusione di sostanze dopanti e “doping affini” tra i giovani. “Anche per il 2015 il Ministero della salute finanzierà i programmi rivolti alla formazione e all'informazione su questo tema”.

06 OTT - Lotta al doping e alle cosiddette sostanze “doping affini”. Questo il tema discusso questa mattina in Aula alla Camera. Il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, è infatti intervenuto per rispondere ad un’interrogazione presentata da Paola Binetti (Ap), riguardante le iniziative volte alla prevenzione ed al contrasto della diffusione di sostanze dopanti e “doping affini” presso la popolazione giovanile, nell'ambito delle attività sportive dilettantistiche e amatoriali. Il sottosegretario, ribadendo l’attenzione del Ministero della Salute sul tema, ha ricordato la promozione ed il finanziamento annuale di programmi rivolti alla formazione e all’informazione su questa tematica. De Filippo ha poi spiegato che è in corso di realizzazione un progetto finalizzato a un'indagine conoscitiva sulle abitudini degli atleti rispetto al consumo di nutraceutici ed integratori. “Inoltre - ha detto - la commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive ha approvato e finanziato numerose campagne formative e informative. Tali iniziative, i cui risultati sono stati molto efficaci, hanno evidenziato un diffuso bisogno di informazione sulle problematiche inerenti al doping, rilevandosi utili strumenti di prevenzione di un fenomeno che ha assunto una rilevanza sociale non limitata soltanto al mondo dello sport agonistico”.
 

Questa la risposta integrale di De Filippo: “Presidente, onorevoli, in merito alle iniziative di formazione ed informazione, che sono alcuni dei punti contenuti nell'interpellanza dell'onorevole Binetti, al fine di contrastare il fenomeno dell'uso di sostanze che, pur non rientrando tra quelle vietate per doping, rivelano una cultura cosiddetta «doping-affine» soprattutto nel mondo sportivo giovanile ed amatoriale, ricordo che il Ministero della salute promuove e finanzia annualmente i programmi rivolti alla formazione e all'informazione approvati proprio da quella commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive che è stata citata dall'onorevole Binetti. Nel corso degli ultimi anni sono state realizzate diverse iniziative sulle problematiche evidenziate nell'interpellanza. In particolare, è stato realizzato in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità, il corso di formazione a distanza dal titolo: «La tutela della salute nelle attività sportive e la prevenzione del doping», al fine di formare i professionisti sanitari su tematiche inerenti alla prevenzione del doping e alla tutela della salute nelle attività sportive.

Il master è rivolto ai medici di medicina generale, ai medici specialisti di medicina dello sport tesserati della Federazione medico sportiva italiana, e ai medici dello sport del Servizio sanitario nazionale. Gli obiettivi formativi riguardano: il corretto inquadramento del fenomeno del doping; l'acquisizione di informazioni circa le caratteristiche farmaco-tossicologiche delle sostanze vietate per doping; la promozione di una cultura di tutela della salute dei praticanti attività sportiva; l'acquisizione di una prospettiva di prevenzione del doping e di promozione della salute di praticanti attività sportiva. L'iniziativa ha ricevuto un alto numero di adesioni e un rilevante grado di apprezzamento anche tra i partecipanti. Per quanto riguarda il mondo dello sport, è in corso di realizzazione un progetto finalizzato a un'indagine conoscitiva sulle abitudini degli atleti rispetto al consumo di nutraceutici ed integratori, anche al fine di acquisire informazioni circa la percezione della variazione della performance da parte dello sportivo stesso. Le informazioni acquisite durante la prima fase hanno descritto una storia dell'utilizzo di integratori, aminoacidi e nutraceutici (descrizione delle tipologie, delle dosi, delle frequenze e delle modalità di utilizzo delle sostanze assunte dallo sportivo), durante l'allenamento e la preparazione all'evento sportivo, e l'impatto della percezione sulla variazione anche della performance da parte dell'atleta. Tali informazioni sono state ottimizzate e trasferite attraverso la preparazione di messaggi «mirati» agli atleti di tutte le categorie (giovanili, agonistiche e amatoriali), da diffondere attraverso una campagna informativa, che coinvolgerà anche le federazioni sportive nazionali, le discipline associate e gli enti di promozione sportiva. La campagna sarà rivolta alla promozione di un uso responsabile, cosciente e misurato di queste sostanze, con l'obiettivo di diffondere nello sportivo una cultura volta alla tutela della salute.

Il progetto, coordinato dal reparto di farmacodipendenza, tossicodipendenza e doping dell'Istituto superiore di sanità, è svolto in collaborazione con l'Istituto di medicina e scienza dello sport e l'ufficio ricerca e sperimentazione clinica dell'Agenzia italiana del farmaco. Inoltre, la commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive ha approvato e finanziato, tramite la pubblicazione di bandi annuali, numerose campagne formative e informative, i cui obiettivi strategici sono stati perseguiti e raggiunti soprattutto in ambito scolastico (studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado), nel mondo sportivo attraverso il coinvolgimento di atleti di categoria giovanile, di operatori sportivi e di associazioni sportive e anche nel mondo medico attraverso il coinvolgimento di medici specialisti in medicina dello sport, medici di medicina generale e anche medici pediatri. Tali iniziative, i cui risultati sono stati molto efficaci, hanno evidenziato un diffuso bisogno di informazione sulle problematiche inerenti al doping, rilevandosi utili strumenti di prevenzione di un fenomeno che ha assunto una rilevanza sociale non limitata soltanto al mondo dello sport agonistico, come veniva indicato, per la verità, anche nelle osservazioni dell'onorevole Binetti. In tal senso la commissione, valutata la positività dei risultati finali e intermedi ottenuti attraverso la realizzazione di campagne informative, ha deliberato di promuovere un ulteriore bando di formazione che è stato pubblicato proprio il 15 settembre 2015.
  
Il bando 2015 si caratterizza per alcune tematiche innovative rispetto alle precedenti esperienze e per la maggiore estensione delle categorie destinatarie dei progetti. Per completezza, le tematiche contenute nell'ultimo bando sono le seguenti: implementare le attività e i materiali formativi e informativi e/o sviluppare modelli a fini divulgativi, per realizzare campagne rivolte agli insegnanti, alla popolazione giovanile, agli atleti e agli operatori del settore sportivo. Gli interventi formativi devono dare evidenza dell'utilizzo di metodologie formative di provata efficacia, in coerenza con le indicazioni dei principali Piani di pianificazione sanitaria (Piano sanitario nazionale e il Piano nazionale di prevenzione)”. 

06 ottobre 2015
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