Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 16 MAGGIO 2024
Governo e Parlamento
segui quotidianosanita.it

Corruzione in sanità. Governo e Anac al contrattacco. Ecco rischi e contromisure. Lorenzin e Cantone presentano il Piano nazionale


Illustrato oggi dal Ministro e dal presidente dell’Anac il capitolo dedicato alla sanità del nuovo Piano anticorruzione dell’Autorità pubblicato lo scorso 2 novembre. Nel volume l’analisi dei rischi e le misure che Asl e ospedali devono mettere in campo per prevenire i fenomeni di corruzione su: contratti, nomine, liste d’attesa, farmaci e molto altro. Lorenzin: “Stop a sprechi e malagestione”. Cantone: “Metodo rivoluzionario. In Piano analisi e indicazioni precise"

06 NOV - Contratti pubblici. Incarichi e nomine. Gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio, vigilanza, controlli, ispezioni, sanzioni. Ma non solo, attività libero professionale e liste di attesa, rapporti contrattuali con privati accreditati, farmaceutica, dispositivi e altre tecnologie: ricerca, sperimentazioni e sponsorizzazioni; attività conseguenti al decesso in ambito intraospedaliero. Queste alcune delle aree specifiche per la Sanità affrontate dal nuovo Piano anticorruzione dell’Anac (pubblicato lo scorso 2 novembre) che sono state presentate oggi a Roma al Ministero della Salute, dal Ministro Beatrice Lorenzin, e Raffaele Cantone, presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione.

Il documento su cui è stato rilevante anche il contributo di Agenas rappresenta un vero e proprio vademecum per prevenire i fenomeni corruttivi ed è dedicato ad Asl, ospedali, Irccs, Izs. Il suo obiettivo è quello di fornire in modo specifico un’analisi dei rischi di corruzione sul tema e individuare le possibili contromisure.

“Un manuale delle procedure anti-corruzione che diamo a disposizione delle singole realtà sanitarie per combattere e prevenire il fenomeno. Mai come in questo settore possiamo dire che prevenire è meglio che curare”, ha spiegato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Questo documento “è il frutto di un lungo lavoro fra Agenas e Anac per fare prevenzione della corruzione all'interno delle strutture pubbliche che gestiscono la sanità. Sono evidenti le motivazioni della particolare sensibilità del settore: da noi passano 111 miliardi di euro ripartiti fra le Regioni, la seconda voce di spesa pubblica dopo le pensioni. È chiara l'importanza che ogni euro venga utilizzato a beneficio dei cittadini: no a sprechi o a malagestione che può dare origine a illeciti di varia natura, inclusa la corruzione”. Lorenzin ha poi parlato anche dell’impegno del Ministero sul tema: “Stiamo attuando l'idea della rotazione dei dirigenti, promuoviamo ovunque sia possibile la trasparenza dei dati, strumento formidabile anticorruzione. Nella legge di Stabilità c'è una norma che prevede la pubblicazione obbligatoria dei bilanci delle aziende ospedaliere, una che vieta la proroga degli appalti e si va verso la centralizzazione degli acquisti e prezzi 'benchmark'. A luglio, inoltre, è passata la norma per la meritocrazia nella nomina dei manager delle Asl. Oggi infine - conclude il ministro - è stato approvato un decreto che ha esteso le norme anticorruzione alle strutture sanitarie private accreditate, per mantenere efficiente il servizio”.

"Il documento che presentiamo oggi è frutto di un lavoro lungo che viene svolto da vari mesi e che rappresenta, per certi versi, una piccola rivoluzione copernicana. Voglio fare dei ringraziamenti perché a questo lavoro ha partecipato una parte significativa dell'Autorità, coadiuvata da strutture di uffici che hanno lavorato con l'Agenas. Ma qual è la filosofia di questo nuovo documento? Si tratta certamente di un piccolo metodo rivoluzionario, che poi dobbiamo capire meglio come tradurlo nella pratica". Così Raffaele Cantone, presidente dell'Anac (Autorità nazionale Anticorruzione), nel corso della presentazione del Piano.

"La legge Severino- ha spiegato Cantone- prevede che ogni amministrazione debba oggi dotarsi di piani di prevenzione della corruzione e che, su tali piani, debbano essere fatte analisi di rischio. C'è una doppia articolazione, nello specifico, che prevede un piano di prevenzione nazionale a cui i diversi piani di ogni amministrazione devono adeguarsi, tenendo presente le specificità. Il piano di prevenzione che in questo momento è operativo è quello del 2013, che è stato adottato dal dipartimento della funzione pubblica perché all'epoca non era ancora competenza dell'Anac. Noi per il 2016 non abbiamo modificato il piano, ma abbiamo semplicemente fatto un'integrazione, nella quale abbiamo ritenuto di sperimentare una strategia assolutamente nuova".

Tale strategia, prosegue ancora Cantone, deriva dal fatto che "fino ad oggi i piani di prevenzione della corruzione sono stati intesi dagli organismi, e soprattutto dai singoli enti, come meri adempimenti burocratici: in poche parole, ognuno copiava il piano di prevenzione fatto da un altro. E nella sanità, purtroppo, abbiamo trovato un sacco di vicende di questo tipo, di ospedali che si copiavano, e ce ne sono di casi eclatanti, i piani di prevenzione senza aver fatto nessuna analisi di rischio. Nell'aggiornamento del piano, allora, noi abbiamo provato a mettere in campo qualcosa di diverso e nuovo, cioè provando noi a fare l'analisi di rischio e a indicare con precisione che cosa doveva essere fatto, ma non nell'ambito del piano generale".

Ha aggiunto il presidente dell'Anac: "Se si fanno quindi singoli addenda ai piani, che riguardano specifiche realtà, si possono fare analisi di rischio specifiche. E questo significa che Asl e ospedali, adesso, non potranno non tener conto di queste aree di rischio e non prendere in considerazione che, all'interno di queste- ha concluso Cantone-dovranno fare una serie di valutazioni".

“Con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra Anac e Agenas, - ha dichiarato Francesco Bevere, direttore generale dell'Agenas - abbiamo sancito l’avvio di una sistematica e organica collaborazione per il perseguimento di un comune obiettivo, che vede anche nella prevenzione della corruzione una delle leve per garantire equità di accesso alle cure, uniformità dei livelli essenziali di assistenza e sostenibilità del nostro sistema sanitario, in un contesto europeo ed internazionale”.

“Ad un anno di distanza dalla sottoscrizione di tale protocollo- ha proseguito Bevere- il documento presentato oggi rappresenta il primo frutto di una sinergia interistituzionale che, grazie all’integrazione dei rispettivi patrimoni di conoscenze ed esperienze, ha reso possibile mettere a disposizione delle regioni e delle aziende sanitarie strumenti e metodi operativi per migliorare la capacità di pianificazione strategica e di attuazione delle politiche sanitarie, non trascurando le possibili determinanti epidemiologiche e di contesto, l’autonomia gestionale e gli effetti sul piano delle performance cliniche ed organizzative". 
 
"In occasione dei lavori di aggiornamento del Pna, l'Agenas – ha concluso il Dg - si è inoltre fatta carico di rendere disponibile sul proprio sito, anche ai fini di un’omogenea diffusione, una modulistica standard per agevolare la dichiarazione pubblica di interessi da parte di tutto il personale interessato del Servizio sanitario nazionale, con l’intento di dare concreta espressione all’esigenza, diffusamente condivisa in sede di confronto con i principali stakeholder, di mettere in atto strumenti in grado di tutelare l’operato del singolo professionista e l’organizzazione di cui fa parte, anche attraverso la trasparente esplicitazione- ha concluso- della rete di relazioni in cui si svolge la propria attività”.

“Il sistema sanitario  - ha detto Lucia Borsellino, responsabile per Agenas dei lavori del Tavolo tecnico congiunto tra Ministero della Salute, Anac e Agenas - è un valore e come tale deve essere preservato da tutti i possibili rischi che ne minino le fondamenta. L'integrità di tale sistema e dei professionisti che vi operano a tutti i livelli, infatti, è la condizione necessaria e indispensabile perché si possano garantire e rendere sostenibili i servizi a tutti i cittadini in modo equo e senza discriminazioni. Prevenire il rischio di comportamenti corruttivi in sanità, quindi, significa rendere trasparenti i processi organizzativi e gestionali, le relazioni interne ed esterne da parte degli operatori. Ma significa anche superare le diffidenze al cambiamento, senza il quale resistono le cattive prassi e non possono crearsi le condizioni per il miglioramento e la crescita individuale e collettiva”.

“Le nuove indicazioni contenute nella sezione specifica per la sanità di aggiornamento del Pna- ha spiegato Borsellino - hanno proprio lo scopo di promuovere, con un linguaggio noto agli operatori del sistema, comportamenti virtuosi e buone pratiche ed alimentare quel senso di positiva 'appartenenza' al sistema stesso e per la funzione ricoperta, che è alla base del benessere organizzativo e della qualità dei servizi resi ai cittadini e percepiti da questi ultimi. Questa percezione fonda il rapporto di fiducia tra il cittadino e il sistema sanitario e tra le persone che interagiscono all'interno di esso".

Borsellino, quindi, ha aggiunto: "Proseguiremo nell’ambito dei tavoli tematici, che vedono anche la partecipazione di esperti delle regioni e di aziende sanitarie, ad approfondire alcune problematiche specifiche particolarmente avvertite dalle organizzazioni sanitarie e dai professionisti, ai fini dell’individuazione ed implementazione di strumenti sempre più mirati e capaci di supportare le aziende, anche rispetto ai cambiamenti organizzativi- ha concluso- e al determinarsi di nuove esigenze e di nuovi eventi”.

06 novembre 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Governo e Parlamento

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy