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Rimozione Dg Asl Vercelli. Bartolazzi (Min. Salute): “Non ci sono presupposti. Ma miglioreremo la normativa sulla dirigenza sanitaria”


Mancato rispetto dei termini di adozione del bilancio preventivo nell'ambito del rendiconto dell'esercizio 2016, accertamenti sul mancato rinegoziato dei contratti in essere per l'acquisto di beni e servizi, tempestività dei pagamenti non in linea con la normativa. Queste alcune delle accuse mosse al Dg nell'interrogazione presentata da Tiramani (Lega). Su questo aspetto, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute, "le Regioni agiscono nell'ambito della loro autonoma. Per Regione Piemonte non ci sono i presupposti per la sua rimozione".

26 OTT - Il Direttore generale dell'Asl Vercelli potrà continuare a svolgere il suo incarico. In ogni caso, il Ministero della salute è intenzionato ad intervenire sull'attuale quadro della disciplina del conferimento e della decadenza della dirigenza sanitaria, per migliorarlo. Questo in sintesi quanto riferito ieri dal sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi, nella sua risposta in Commissione Affari Sociali all'interrogazione presentata da Paolo Tiramani (Lega).
 
Nella sua interrogazione il deputato leghista sollevava diverse criticità riscontrate nell'Azienda, quali, ad esempio, il mancato rispetto dei termini di adozione del bilancio preventivo nell'ambito del rendiconto dell'esercizio 2016, gli accertament sul mancato rinegoziato dei contratti in essere per l'acquisto di beni e servizi, ed una tempestività dei pagamenti non in linea con la normativa. 
 
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Batolazzi:
"Ringrazio l'onorevole interrogante poiché con questo atto ispettivo mi consente di fare ulteriore chiarezza su di un tema – quello del conferimento degli incarichi dirigenziali degli Enti del Servizio Sanitario Nazionale – che necessita certamente di essere affrontato da questo Governo affinché siano effettivamente promossi i princìpi di meritocrazia nell'ambito del management sanitario.
 
Come noto, la materia è regolata dal decreto legislativo n. 171 del 2016, come integrato dal decreto legislativo n. 126 del 2017: una disciplina che – lo dico subito – non appare ancora in grado di realizzare il necessario punto di equilibrio tra i principi di fiduciarietà ed imparzialità e di determinare, pur nel rispetto del riparto delle competenze Stato-regioni, un progressivo affievolimento della discrezionalità nella nomina e gestione degli incarichi dirigenziali.
 
Fatta questa premessa generale, al fine di rispondere al quesito posto dall'interrogante è bene chiarire subito che il Ministero della salute – proprio in ragione del vigente quadro ordinamentale – non ha strumenti per venire a conoscenza dei fatti esposti dall'interrogazione, poiché l'attuazione delle disposizioni vigenti è integralmente affidata alle Regioni, che le gestiscono nell'ambito della propria autonomia costituzionalmente garantita.
Per tale motivo, il Ministero ha dovuto acquisire gli elementi informativi che mi accingo ad illustrare direttamente dalla Regione Piemonte.
 
Ebbene, secondo quanto riferito dalla Direzione Sanità della Regione, nessuna delle fattispecie indicate nell'atto ispettivo in esame sarebbe, in sé, idonea a configurare un'autonoma ipotesi di decadenza del direttore generale aziendale, con la conseguente rimozione dall'incarico.
La Regione ha segnalato, anzi, che il Direttore Generale dell'ASL di Vercelli è stato sottoposto nel gennaio 2017, con esito positivo, alla verifica così detta «di metà mandato», a fronte dell'avvenuto raggiungimento degli obiettivi assegnati al momento della sua nomina, ed ha altresì conseguito gli specifici obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi, assegnati per l'annualità 2016 ai fini dell'erogazione del compenso integrativo.
 
L'attività istruttoria espletata dalla Regione non ha posto in evidenza, dunque, aspetti di criticità o violazioni direttamente riconducibili alle specifiche ipotesi previste dalle norme quali cause di decadenza. Quanto all'andamento economico-gestionale dell'ASL di Vercelli, la Regione ha sottolineato che l'esercizio 2016 ha determinato un risultato positivo della gestione pari a euro 338.000,00.
 
Sulla base della normativa vigente, devo, dunque, ricordare che il Ministero della salute è messo a conoscenza solo degli eventuali provvedimenti di decadenza adottati dalle Regioni ai fini della cancellazione dall'elenco nazionale del soggetto decaduto dall'incarico, mentre restano ferme solo specifiche ipotesi di decadenza automatica del direttore generale per il mancato raggiungimento degli obiettivi di equilibrio economico delle aziende.
 
Nel prendere atto delle suesposte informazioni rese dalla Regione Piemonte, intendo comunque rassicurare l'onorevole interrogante che il Ministero della salute, nel rispetto delle sue competenze, intenderà migliorare l'attuale quadro della disciplina del conferimento e della decadenza della dirigenza sanitaria, la quale necessita, come detto, di ulteriori interventi normativi in merito ai quali saranno graditi gli stimoli che certamente perverranno dal dibattito in sede parlamentare". 

26 ottobre 2018
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