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Recovery Plan. Farmacie e farmacisti una carta vincente per la ripresa e la resilienza del Ssn


Potenziamento della farmacia dei servizi e piena implementazione dei suoi punti di forza sul fronte dell’assistenza sanitaria territoriale. Un ruolo più deciso per i farmacisti sia negli ospedali che sul territorio. Questi i punti di forza delle proposta della Fofi sul Piano europeo presentata oggi in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera e illustrata dal vice presidente della Fofi D’Ambrosio Lettieri. 

03 FEB - Piena attuazione e potenziamento della farmacia dei servizi finanziando il loro rafforzamento e messa a sistema. Destinare adeguate risorse per la spesa farmaceutica territoriale soprattutto nell’ottica di un ripensamento del ricorso alla distribuzione diretta e di un ritorno alla centralità della dispensazione dei medicinali attraverso le farmacie aperte al pubblico, eventualmente anche potenziando la distribuzione per conto. Rafforzare e finanziare il ricorso ai servizi sanitari digitalizzati per potenziare la rete dei professionisti. Implementare il Fse e il dossier farmaceutico. E ancora, riconoscere la parità di trattamento economico dei farmacisti specializzandi e programmare un piano di assunzione dei farmacisti quali dirigenti sanitari del Ssn. Infine, istituire un fondo per la ristrutturazione e il miglioramento delle farmacie ospedaliere e dei servizi territoriali delle Asl.

Sono questi i punti cardine della proposta della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani per il Piano nazionale di ripresa e resilienza, illustrate oggi in Audizione alla Commissione Affari sociali della Camera da Luigi d’Ambrosio Lettieri, Vice Presidente Federazione Ordini Farmacisti Italiani.
 
“Anche oggi - ha dichiarato  il presidente della Fofi, Andrea Mandelli - la Federazione ha presentato proposte concrete basate su un’analisi puntuale delle criticità che da tempo caratterizzano la sanità italiana e che sono state drammaticamente esacerbate dalla pandemia. Abbiamo di fronte un impegno straordinario come l’immunizzazione contro la Covid -19 di decine di milioni di persone, ma anche il recupero di tutte attività di cura ordinarie che la pandemia ha ostacolato se non impedito. In questo scenario la nostra professione può dare un apporto significativo, ma è ora che si deve avviare questo cambiamento”
 
La lunga e dettagliata relazione (vedi allegato e tabelle) punta a dare gambe alla farmacia dei servizi per farla diventare punto di riferimento dell’assistenza sanitaria e di prevenzione sul territorio restituendo alle farmacie un ruolo centrale nella dispensazione dei farmaci. “Le farmacie, attraverso la distribuzione capillare e la professionalità che esprimono – spiega d’Ambrosio Lettieri – possano svolgere una funzione di grande rilevanza per l’interfaccia del cittadino con il Ssn, configurandosi come perfetto snodo assistenziale in un’ottica di rafforzamento della sanità sul territorio. Nelle farmacie italiane, infatti, varcano la soglia mediamente circa tre milioni di persone ogni giorno, alcuni sono pazienti, cioè affetti da patologia, altri sono soggetti sani potenzialmente a rischio che, proprio grazie ad un rapporto fiduciario, il farmacista può intercettare, orientandoli ad una diagnosi precoce. Per questo alla farmacia, presidio sanitario polifunzionale presente in modo capillare sul territorio e punto di riferimento importante per i cittadini – aggiunge – viene chiesto di integrare la consolidata attività di dispensazione del farmaco con l’erogazione di prestazioni professionali avanzate tramite l’inserimento di nuovi servizi di cui la cittadinanza mostra sempre più di aver bisogno, anche in un’ottica di interoperabilità tra professioni sanitarie”.

Nella proposta targata Fofi occorre destinare adeguate risorse per la spesa farmaceutica proprio in un’ottica di ripensamento del ricorso alla distribuzione diretta e di un eventuale potenziamento della distribuzione per conto. Ma anche ripensare l’utilità della ‘Casa della Comunità’ realizzando quindi un efficiente collegamento tecnologico tra tutte le reti professionali per promuovere un sistema integrato e sinergico di presa in carico della persona. Anche in questo caso con un finanziamento ad hoc.

Nel documento illustrato alla Camera, un ruolo centrale viene inoltre riservato alla figura professionale del farmacista: “in grado di fornire al paziente un’assistenza più coerente con la nuova domanda di salute e di proporsi come autorevole referente del percorso di cura, assumendo una posizione strategica nelle attività di potenziamento della sanità territoriale”.
E occorre partire dagli Specializzandi: “Bisogna prevedere borse di studio per i farmacisti che frequentano corsi di formazione specialistica, garantendo il completamento del percorso formativo – si legge nel documento della Federazione – ed aumentare il finanziamento previsto nella Piano nella voce ‘Sviluppo delle competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali dei professionisti in sanità’, in modo da garantire un trattamento economico anche per gli specializzandi farmacisti; e riallocare i fondi previsti per l’Italia dal REACT-EU, prevedendo risorse anche per i contratti di formazione dei farmacisti specializzandi”.
 
Ancora, laddove si fa riferimento al reclutamento di capitale umano nella Pa, la Fofi propone di “programmare uno specifico piano di assunzione dei farmacisti da inquadrare nel ruolo della dirigenza sanitaria del Ssn, anche introducendo sistemi volti a sanare i profondi divari regionali ad oggi esistenti”. Un piano di assunzioni che va sostenuto con un apposito finanziamento.
 
Infine, la Fofi punta i riflettori sulle farmacie ospedaliere e sui servizi territoriali delle Asl e propone l’istituzione di un fondo per la loro ristrutturazione e il loro miglioramento, chiedendo espressamente che i fondi stanziati nel Piano siano destinata anche a farmacie ospedaliere e servizi territoriali delle Asl.

03 febbraio 2021
© Riproduzione riservata
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