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Speranza: “In pista due provvedimenti per coinvolgere maggiormente farmacisti e infermieri nelle vaccinazioni”


Lo ha annunciato questa mattina durante la sua audizione alle Commissioni Sanità di Camera e Senato nella quale ha illustrato le linee programmatiche del ministero in vista delle riforme da finanziare con il Recovery Plan. Ribadita la massina fiducia nelle vaccinazioni. Per AstraZeneca una sospensione temporanea e precauzionale.

17 MAR - Il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto questa mattina in audizione davanti alle due Commissioni sanità di Camera e Senato. All’ordine del giorno l’illustrazione delle linee programmatiche del ministero alla luce delle riforme che saranno finanziate dal Recovery Plan.
 
Ma come detto in premessa dallo stesso ministro, l’attualità della pandemia incalza e quindi si è partiti da lì e dall’affaire AstraZeneca: “L'auspicio è che già da domani arrivino da Ema rassicurazioni sul vaccino AstraZeneca per rilanciare la campagna di vaccinazione. Nel secondo trimestre avremo in arrivo oltre 50 mln di dosi e nel terzo trimestre avremo 80 mln di dosi attese, questo significa che potremo avere una accelerazione molto significativa”.
 
E poi Speranza ha ribadito che “il governo italiano considera i vaccini la prima vera chiave per chiudere questa stagione, quanto avvenuto nelle ultime ore non incrina la nostra fiducia, la campagna di vaccinazione va quindi avanti”
 
E sul piano di vaccinazioni Speranza ha annunciato due nuovi provvedimenti in arrivo, finalizzati a potenziare il coinvolgimento attivo di farmacisti e infermieri nelle vaccinazioni così da aumentare la capacità di fuoco della campagna.
 
Ma in generale il quadro della pandemia è ancora preoccupante. Speranza ha infatti ribadito che “la situazione non è semplice e questo soprattutto a causa delle per le varianti e tutto ciò richiede la massima cautela con l’impegno di tutte le istituzioni”.
 
Quella inglese che viaggia del 35-40% più veloce del virus originale e che ha toccato il 54% della totalità dei casi. E poi quella sudafricana, soprattutto nell'area di Bolzano, e quella brasiliana soprattutto nel Centro Italia.
 
Passando alle riforme per Speranza "la pandemia in essere ha fatto emergere la necessità di progettare la ripartenza e costruire un domani in cui la sanità avrà un ruolo centrale”.  Il Ministro ha quindi presentato un piano per il futuro della sanità strutturato in cinque assi, ovvero ambiti di urgenza.
 
Il primo asse riguarda gli interventi da realizzare sul territorio per garantire l’effettiva applicazione dei LEA e ridurre le disuguaglianze. Cure domiciliari e creazione di case e ospedali della comunità e centrali operative territoriali per la gestione di servizi sul territorio: queste le priorità indicate da Speranza nell’ambito di un’idea di assistenza sanitaria e sociale integrata e multidisciplinare che si prenda carico anche della salute mentale delle persone e delle fasce più fragili della popolazione. “Proteggere e includere chi rischia di restare fuori dall'assistenza, anche attraverso un pieno coordinamento tra Stato e Regioni”, ha detto Speranza.
 
Il secondo asse: un approccio one health che consideri la connessione profonda tra salute, ambiente e animali rappresenta il secondo asse indicato dal Ministro, che fa riferimento all’urgente transizione ecologica e agli insegnamenti della pandemia riguardo un’attenzione globale alle nostre prassi quotidiane. È necessario sviluppare un rapporto organico tra scuola e sanità e, superando una visione miope e parcellizzata della salute, considerare tra gli ambiti di intervento del SSN anche l’area della tutela dell’ambiente e del clima, in sinergia con un armonico sviluppo economico e sociale del Paese. Strettamente connesso al presente asse anche il tema della sicurezza degli alimenti.
 
Il terzo asse. Nel piano è previsto un terzo asse che avrà come punto di riferimento l’ospedale, come luogo per affrontare nel modo migliore peculiari esigenze sanitarie. Il DM 70 del 2015 ha ridisegnato la rete ospedaliera definendone gli standard. A tale decreto è opportuno fare un vero e proprio “tagliando” per correggerne i limiti che spesso hanno causato disuguaglianze tra i territori. In particolare, alla luce delle criticità emerse durante l’emergenza COVID-19, l’ospedale dovrà divenire flessibile attraverso un ripensamento degli spazi atto a garantire un’efficace e sicura erogazione dei servizi. In programma interventi sul patrimonio edilizio ospedaliero.
 
Il quarto asse. La digitalizzazione e l’uso capillare delle nuove tecnologie costituiscono il quarto asse del piano presentato da Speranza, al fine di semplificare la vita dei cittadini, ottimizzare risorse e servizi e migliorare l’accessibilità al SSN in un’ottica di prossimità alla persona. Prioritario è migliorare il trattamento dei dati sanitari, la telemedicina e i modelli predittivi degli scenari. “Investire nel progresso tecnologico e nella trasformazione digitale è una priorità per assicurare maggiore equità e sostenibilità del sistema”. Fondamentale è garantire l’accesso al fascicolo sanitario elettronico per conoscere la storia sanitaria di un individuo.
 
Il quinto asse. L'ultimo asse è centrato sull’ecosistema “innovazione per la salute”, inteso come sistema complesso costituito non solo dagli ospedali e dall’assistenza sul territorio ma anche da formazione, ricerca, innovazione tecnologica e rivoluzione digitale, nonché da un’importante filiera industriale. L’obiettivo al quale tendere è uno sviluppo organico dell’ecosistema innovazione e salute con il sostegno di investimenti pubblici e privati. Più che mai, ha affermato Speranza, l’emergenza Covid-19 ha evidenziato la necessità di sviluppare relazioni durevoli e trasparenti, nonché l’urgenza di definire nuove regole che consentano di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo.
 

17 marzo 2021
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