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Carnevali (PD): “Le Regioni accolgano l’appello Fnopi e investano su contratti a tempo determinato”


22 MAR - "Raccolgo lo sconforto della Fnopi e di molte delle professioni sanitarie che in questo mese, insieme ai medici, stanno operando con abnegazione al di sopra della resistenza umana. Professionisti e colleghi che non conoscono tregua o riposi spesso impossibili. Senza nulla togliere alla professione della dirigenza medica, nessun paziente può avere la dovuta assistenza senza infermieri, tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, fisioterapisti, biologi solo per fare qualche breve esempio professionale.
 
Ma attenzione. Il decreto del 9 marzo 2020, consente di poter reclutare personale attraverso molti strumenti contrattuali. Dallo scorrimento delle graduatorie, alla possibilità di avere contratti libero professionale e co.co.co ma soprattutto di poter utilizzare contratti a tempo determinato ( art 2 ) della durata di un anno. Quello su cui dobbiamo vigilare è che le regioni investano sul personale sanitario soprattutto con contratti a tempo determinato, facendo in modo che finita l’emergenza possano essere stabilizzati – come le norme consentono- garantendo che si ponga fine al depauperamento delle risorse umane e professionali del servizio sanitario nazionale. Perché un conto è dare tutte le possibilità di forme contrattuali per far fronte ai tempi che un'emergenza impone, altro invece è "abusare" di contratti meno remunerativi e tutelanti, quando di questi professionisti capaci ne abbiamo un bisogno estremo.
 
Per queste ragioni non dovrà mancare la vigilanza da parte degli ordini e del Ministero della salute che, seppur nell'autonomia regionale, può indicare atteggiamenti più virtuosi. Nel decreto Cura Italia, ora in fase emendativa, dobbiamo invece correggere alcune norme che non garantiscono, come ad esempio ai farmacisti ospedalieri e ostetriche, le stesse opportunità riservate alle altre professioni sanitarie. Come si legge nel decreto, rimane sempre possibile poter emanare bandi di concorso che, solo per la sanità, sono rimasti attivi nel periodo dell’emergenza Convid-19, con le sole eccezione per Inail ( per poche unità ), per la sanità militare e per il rafforzamento del Ministero della salute. Dopo la generosità straordinaria di 8000 medici per il bando della Protezione civile si rivela più che mai opportuno estendere questa possibilità anche ad infermieri, operatori ed operatrici sanitarie. Sono certa che non verrà meno".
 
Così Elena Carnevali, capogruppo PD in Commissione Affari Sociali alla Camera.  

22 marzo 2020
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