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Spending review. Parafarmacie contro le farmacie: “Già uscite indenni dal Salva Italia”


In una lettera le parafarmacie chiedono al Governo di “non cedere al ricatto” delle farmacie rappresentato dalla serrata indetta per giovedì contro la spending review. E di confrontarsi, piuttosto, con le parafarmacie, “che ancora attendono di vedere riconosciute le proprie richieste”.

24 LUG - “Il tentativo di Federfarma di tirare per la giacca il governo con la serrata di giovedi - in protesta ai tagli della Spending review- ci crea indignazione e rabbia dal momento che la categoria e già uscita indenne dal decreto ‘Salva Italia’, con buona pace delle oltre 4mila parafarmacie che ancora attendono di vedere riconosciute le proprie richieste. Non ci resta che prendere atto, nuovamente, come una lobby di dimensioni non grandissime riesca a condizionare le scelte di chi dovrebbe garantire gli stessi diritti senza discriminazioni di sorta”. È quanto scrive al Governo la Federazione nazionale farmacia non convenzionata, in una lettera a firma del presidente Giuseppe Scioscia inviata in queste ore ai fax di Palazzo Chigi, e insieme ai ministri Corrado Passera e Renato Balduzzi.
 
“Illustre Presidente del Consiglio, stimati ministri – si legge nella lettera -, siete riusciti a riformare pensioni e lavoro dipendente, incidendo sulle sorti di  milioni di cittadini che hanno accettato il sacrificio per il bene del Paese. Come è possibile dunque che 18000 titolari di farmacia (al secondo posto per denunce dei redditi dopo i notai) arrivino ad ostacolare un processo di liberalizzazione minacciando addirittura una serrata in segno di protesta? Un ricatto di una gravità sbalorditiva di fronte al quale – continua Scioscia nella lettera - il Governo cede immolando gli interessi di migliaia di farmacisti laureati che lavorano in parafarmacia, negando così loro la possibilità, a parità di titoli, di vendere liberamente tutti i farmaci. Noi esistiamo – conclude Scioscia rivolto al Governo -, non potete ignorarci. Ascoltare le nostre proposte così come le richieste di aiuto è un vostro dovere".
 

24 luglio 2012
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