Spending review. Anmdo rivendica il ruolo del direttore di presidio
“È una figura importante per la tenuta del sistema”, afferma il presidente Gianfranco Finzi, che chiede a Balduzzi chiarimenti sulla norma che prevede l'accorpamento delle funzioni di direttore di presidio e di direttore sanitario (a vantaggio di quest'ultimo) nei “presidi unici” dove siano presenti entrambi.
12 SET - Una lettera indirizzata al ministro della Salute per rivendicare ruolo e funzioni del Direttore medico di presidio ospedaliero, alla luce delle nuove norme sulla spending review. A prendere in mano carta e penna è il presidente dell’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere (Anmdo), Gianfranco Finzi, che chiede a Balduzzi di fare chiarezza circa alcune disposizioni che interessano alcuni tra “i più importanti centri ospedalieri del Paese” e che, “se erroneamente applicate, potrebbero determinare gravi disfunzioni gestionali, ivi compresa la nullità degli atti”.
Un articolo della legge 135/2012 sulla revisione della spesa pubblica entrata in vigore in agosto prevede, infatti, che nelle aziende ospedaliere, nelle aziende ospedaliero-universitarie e negli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici, costituiti da un unico presidio, le funzioni e i compiti del direttore sanitario e del dirigente medico del presidio ospedaliero “sono svolti da un unico soggetto avente i requisiti di legge”.
Con la sua missiva, il presidente dell’Anmdo chiede, quindi, al ministro della Salute di confermare - relativamente a tale disposizione - che l’unico soggetto avente i requisiti di legge per svolgere tali funzioni “debba possedere contemporaneamente - sottolinea Finzi - i requisiti di legge richiesti sia per il Direttore Sanitario d’Azienda, sia per il Direttore Sanitario di Presidio Ospedaliero”. E che, continua Finzi, tale “soggetto unico” a cui fa riferimento la nuova legge “è da identificare nel Direttore Medico di Presidio Ospedaliero in quanto figura dirigenziale in grado di assolvere anche i compiti ‘consulenziali’ del Direttore Sanitario d’Azienda, consentendo il miglior risparmio economico, non dovendo retribuire per intero il Direttore Sanitario”.
Le ragioni che sottendono la presa di posizione dell’Anmdo sono molteplici: “il Direttore Medico di Presidio ospedaliero – spiega l’Associazione - è innanzitutto un dirigente assunto tramite pubblica selezione e in possesso dei requisiti necessari per assumere la responsabilità della funzione igienico-organizzativa, mentre il Direttore Sanitario d’Azienda è di nomina fiduciaria del Direttore generale; non si tratta quindi di un dirigente ai sensi del D.lgs 165/2001 e non può assorbire funzioni dirigenziali gestionali-organizzative che invece competono al Direttore Medico di Presidio. Solo quest’ultimo, infine, ha la qualifica di Pubblico Ufficiale abilitato allo svolgimento di funzioni specifiche”.
12 settembre 2012
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