“Per la formazione obbligatoria dei medici quest'ultimo triennio è stato difficile perché, causa pandemia, molte iniziative sono state bloccate e sono diminuite in modo netto le attività formative realizzate dalle strutture pubbliche, ma rispetto al passato è in atto una vera e propria `rimonta´. E grazie a questo recupero da parte dei medici, stimiamo che 7 su 10 risulteranno in regola al 31 dicembre 2022 con i crediti formativi richiesti per raggiungere la certificabilità. Una percentuale sicuramente più alta del triennio precedente, il che è un ottimo segnale”.
Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, riferisce all'Adnkronos Salute le stime sul rispetto degli obblighi Ecm alla scadenza del triennio 2020-2022, auspicando un tavolo sul tema con il ministro della Salute Orazio Schillaci, “per prevedere nuovi meccanismi di premialità o penalizzazione”, “sul solco di quanto già normato dal Parlamento”.
Dal prossimo triennio 2023-2025, infatti, come previsto dalla recente normativa del 2021, chi non è in regola con almeno il 70% dei crediti previsti dal programma di formazione continua in medicina (Ecm) non sarà protetto dalla copertura assicurativa in caso di contenzioso.
“Questa legge - commenta Anelli - è stata molto importante perché ha sollecitato moltissimo il percorso di riconoscimento dei crediti e, a mio avviso, ha anche cambiato molto la prospettiva, su cui io vorrei ragionare con il nuovo ministro Schillaci e con la nuova Commissione Ecm, appena si insedierà, perché forse più che le sanzioni servono incentivi per ottenere un buon risultato sul piano della certificabilità”.