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“L’innovazione e la personalizzazione degli interventi nelle Dipendenze - La cultura della cura”. Al via il XII Congresso nazionale di FeDerSerD


Parte a Bergamo l’assise annuale della società scientifica dei professionisti italiani delle dipendenze. Quattro le parole chiave che animeranno i lavori fino al 27 ottobre: Contaminazione di culture, Specializzazione e personalizzazione delle cure, Lotta allo stigma e Intervento precoce e proattivo.

25 OTT -

Bergamo, capitale d’Italia con Brescia della cultura 2023, ospita il dodicesimo congresso nazionale di FeDerSerD, la società scientifica dei professionisti italiani delle dipendenze, dal 25 al 27 ottobre, nel centro congressi Giovanni XXIII.

Quattrocento operatori dei SerD sono impegnati ad evidenziare come una clinica delle dipendenze moderna debba porsi al centro di una nuova sanità territoriale.

“È necessario intercettare il più precocemente possibile i fenomeni dei consumi sempre più diffusi, articolati e trasversali e relazionarsi con altri specialisti della sanità, e anche con i servizi sociali e il terzo settore in una reale integrazione sociosanitaria – si legge in una nota - Necessita un salto culturale importante che permetta ai professionisti di adottare le Evidence Based Practice. L’evoluzione del fenomeno, l’allargamento degli orizzonti terapeutici, la continua azione dei professionisti del settore deve contaminare i saperi di altri attori, per ridurre lo stigma non solo nei confronti dei consumatori di sostanze e di tutti coloro che hanno un comportamento di addiction, ma anche nei confronti dei professionisti delle dipendenze”.

Il Congresso ha assunto quattro parole chiave:

Contaminazione di culture

Specializzazione e personalizzazione delle cure
Lotta allo stigma
Intervento precoce e proattivo

Aprendo i lavori il presidente nazionale Guido Faillace e il presidente del congresso Marco Riglietta hanno contestualizzato questi obiettivi.

“È solo attraverso – si evidenzia -la contaminazione tra saperi che assistiamo all’evoluzione positiva di qualunque disciplina: nelle dipendenze patologiche possiamo affermare che un primo passo è il confronto fra i diversi professionisti dell’equipe multidisciplinare, caposaldo dei nostri SerD, ma fondamentale è anche il confronto con specialisti di altri settori sia della sanità (psichiatria, infettivologia, medicina d’urgenza, laboratori di analisi etc.) che del sociale e delle altre Istituzioni (Magistratura, FFOO, Comuni, Scuola, Associazioni, ecc…).La specializzazione e un maggiore personalizzazione delle cure è richiesta dai pazienti, dalle famiglie e dalle organizzazioni che devono trovare risposte anche in modelli organizzativi più complessi. Fare clinica “OGGI” significa trovare i modelli organizzativi più adeguati per tipologia di problema e contesto di popolazione in una logica proattiva che rende agevoli i percorsi ai pazienti. Significa personalizzare maggiormente le cure e il rapporto con il paziente”.

“La lotta allo stigma va combattuta in primis all’interno delle organizzazioni sanitarie perché è proprio nei professionisti della salute che lo stigma alberga in modo eclatante. È possibile superarla con una forte azione culturale. Un intervento che sia precoce e proattivo è essenziale. In un mondo dominato dal movimento e dalla fluidità di pensiero, organizzazioni e lavoro, servono servizi più duttili, organizzazioni più flessibili e più mobili che vadano incontro alle esigenze proprie dei pazienti, ma anche al contesto sociale e amministrativo. Così si potrà contribuire alla costruzione di modelli organizzativi appropriati, di linee guida coerenti con quanto previsto dai nuovi LEA, nel rispetto dei bisogni di salute degli utenti, delle loro famiglie e dell’intera collettività, sottolinea FederSerD.

Le otto sessioni di lavoro con oltre sessanta interventi affrontano le tematiche più sensibili e complesse, con contributi scientifici anche di rilievo internazionale.

Nella prima giornata sono stati illustrati i nuovi modelli organizzativi dei Servizi delle Dipendenze previsti dalla riforma della sanità territoriale con un forte richiamo della assise ad applicare il recente decreto ministeriale sugli standard di personale e i modelli organizzativi, giudicato positivo dal presidente Faillace e che ha visto dirigenti di FeDerSerD impegnati con Agenas nella definizione tecnica.

I qualificati e numerosi interventi di saluto di autorità politiche, sanitarie, sociali, religiose e di dirigenti di società scientifiche e presidenti di organizzazioni del privato sociale sono stati tutti indirizzati a cogliere aspetti centrali di collaborazione e di supporto sui punti qualificanti illustrati dal presidente Faillace e di riconoscimento puntuale del lavoro degli operatori dei SerD.

“Drug policy e diritto alla cura fra scienza e pregiudizi” è stato il tema del dialogo tra Marica Ferri, Head of sector Support to practice, Public health unit – EMCCDA, Lisbona, Marco Riglietta, vicedirettore del comitato scientifico nazionale di FeDerSerD e Roberta Balestra, vicepresidente nazionale della Federazione.

La prima sessione “Dipendenze e correlati psicologici e psichiatrici”, dal trauma alla vulnerabilità, dalla depressione alle psicosi, fino alla psichiatria psichedelica, non ha tralasciato con relazioni innovative e dinamiche aspetti attuali e prospettici del sempre più ricco intreccio tra dipendenze e psichiatria

La lettura di Francesco Enrichens di Agenas, su “Nuove prospettive di intervento a distanza, terapie digitali e telemedicina: il posizionamento dei SerD nella medicina del territorio” ha aperto scenari stimolanti per la operatività nei Servizi del terzo millennio.



25 ottobre 2023
© Riproduzione riservata

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