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Scadenza Ecm. Steffano (Assimedici): “Crediti formativi diventeranno strumento di valutazione per poter accedere alla copertura assicurativa”

di Arnaldo Iodice

I professionisti che non raccoglieranno almeno il 70% dei crediti richiesti nel triennio 2023-2025 saranno esclusi dalla copertura assicurativa, trovandosi quindi privi di protezione in caso di contenzioso a loro carico. L’opinione di Attilio Steffano, presidente Assimedici.

28 NOV -

La copertura assicurativa è un elemento cruciale per gli operatori sanitari. Non solo li copre finanziariamente nei casi in cui qualcosa, durante lo svolgimento del loro lavoro, dovesse andare storto, ma permette loro di operare in tranquillità e sicurezza, proprio perché hanno le spalle coperte in caso di contenzioso.

Nel nuovo triennio formativo 2023-25, iniziato già da un anno in contemporanea con la proroga del precedente, questa tutela potrebbe non essere garantita. Con l'approvazione imminente dei decreti attuativi della Legge 24 del 2017 (cosiddetta Legge Gelli-Bianco) sulla responsabilità professionale degli esercenti la professione sanitaria, verrà garantita l’attuazione della norma che lega i crediti ECM (nella misura del 70%) proprio all'efficacia della copertura assicurativa. I professionisti che non raggiungeranno questa percentuale nel triennio 2023-2025 saranno esclusi dalla copertura assicurativa, trovandosi quindi privi di protezione in caso di contenzioso a loro carico. Intanto, siamo a un mese dalla scadenza del triennio prorogato 2020/22: il 31 dicembre sarà l’ultima occasione per accumulare i crediti necessari e non incorrere in sanzioni amministrative.

“Certamente – spiega Attilio Steffano, presidente Assimedici -, l'ambito della formazione riveste una notevole importanza, soprattutto per i cittadini che desiderano avere la certezza di affidarsi a professionisti sanitari costantemente aggiornati anche dopo il completamento degli studi universitari. I crediti ECM costituiscono un valido attestato di tale impegno formativo”, e potranno diventare “uno strumento di valutazione per le coperture assicurative. Attualmente, il settore assicurativo è in attesa dell'applicazione di tutte le normative per poter adeguare le polizze assicurative secondo le specifiche valutazioni individuali”.

Steffano sottolinea che “i professionisti sanitari di oggi necessitano di una tutela assicurativa che non solo soddisfi i requisiti della Legge 24, ma che garantisca anche una protezione completa per il proprio patrimonio e la sicurezza del paziente affidato alle loro cure. In questo contesto, una copertura assicurativa che includa servizi e attività aggiuntive si rivela preferibile rispetto a una semplice polizza di responsabilità professionale”.

In particolare, per il presidente di Assimedici emerge l'importanza di considerare una copertura di tutela legale come “complemento essenziale alla polizza di responsabilità professionale”. Questa scelta offre un ulteriore strato di sicurezza e supporto legale, consolidando la protezione complessiva per il professionista sanitario e contribuendo a garantire una pratica medica affidabile e conforme agli standard normativi.

Arnaldo Iodice



28 novembre 2023
© Riproduzione riservata

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