Standard ospedalieri. Psicologi: “Grave avere dimenticato l’assistenza psicologica”
Il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, Luigi Giuseppe Palma, chiede la modifica del Regolamento elaborato dal ministero della Salute per recuperare l’errore e riconoscere all’assistenza psicologica il ruolo che ad essa compete nell’ambito di quella ospedaliera.
12 NOV - “E’ molto grave che nella bozza del decreto del Regolamento relativo alla ‘Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera’ sia stata dimenticata l’assistenza psicologica ed, in generale, le attività di psicologia erogate ed erogabili nei contesti ospedalieri. Chiediamo un rapido intervento del Ministro Balduzzi volto ad introdurne le opportune modifiche. Ad affermarlo è Luigi Giuseppe Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, secondo il quale “il regolamento– pur proponendosi di conseguire una riduzione della spesa non attraverso tagli generici alle attività, bensì attraverso processi di miglioramento dell’appropriatezza clinica ed organizzativa e della qualità oggettiva e percepita - non può non considerare le attività di psicologia e questa vistosa dimenticanza deve pertanto essere colmata senza indugio”. Ad affermarlo è Luigi Giuseppe Palma, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi.
“Le trasformazioni dei processi di cura e delle esigenze assistenziali in ambito ospedaliero, scaturite dal progresso scientifico e tecnologico e da una utenza più acculturata ed attenta – ha proseguito Palma - hanno comportato la crescente emersione di problematiche ed esigenze attinenti alla sfera della soggettività, delle relazioni, dei comportamenti, della comunicazione, della gestione dello stress, riferibili ai pazienti ed ai loro familiari, così come agli operatori ed alle strutture”.
Palma ha infine posto l’accento sul fatto che “come risposta a queste tematiche emergenti, che sono state spesso e a volte anche riduttivamente contrassegnate come “umanizzazione” e ‘personalizzazione’ delle cure ospedaliere, si sono registrati rilevanti incrementi nel campo della ricerca, delle pratiche assistenziali, della formazione e, parallelamente, una nuova specifica attenzione e sensibilità da parte delle politiche sanitarie”.
12 novembre 2012
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