Sanità Privata. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Stato di agitazione personale Aiop e Aris”
“In questi mesi abbiamo sollecitato le associazioni datoriali a riconoscere il sacrosanto diritto ad un rinnovo contrattuale che fornisca risposte normative ed economiche che valorizzino lavoratrici e lavoratori del comparto. Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro dai destinatari, compresi quelli istituzionali. Per questi motivi proclamiamo lo stato di agitazione a livello nazionale".
06 MAG - “Non sono arrivate risposte dalle associazioni datoriali. Abbiamo dunque deciso di dichiarare lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori a cui si applica il Contratto della Sanità Privata Aiop e Aris”.
Lo dichiarano, in una nota stampa, le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl.
“In questi mesi abbiamo sollecitato le associazioni datoriali a riconoscere il sacrosanto diritto ad un rinnovo contrattuale che fornisca risposte normative ed economiche che valorizzino lavoratrici e lavoratori del comparto. Parliamo di centinaia di migliaia di addetti - specificano i sindacati - che hanno visto riconosciuto un rinnovo contrattuale solo nell’ottobre del 2020 dopo 14 anni di blocco della contrattazione e dopo numerosi scioperi e mobilitazioni del sindacato confederale. In una fase storica di alta inflazione che erode il potere d’acquisto dei salari, con l’apertura delle negoziazioni nel comparto pubblico, riteniamo non più rimandabile la contestuale apertura del tavolo di rinnovo del contratto della Sanità privata. Si tratta di lavoratrici e lavoratori che svolgono un servizio pubblico, erogando le medesime prestazioni sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali e sociali dei loro colleghi del settore pubblico ma in regime di accreditamento o convenzionamento”.
“Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro dai destinatari, compresi quelli istituzionali. Per questi motivi - concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - proclamiamo lo stato di agitazione a livello nazionale, e chiediamo l’attivazione delle procedure di conciliazione previste dalla legge riservandoci di adottare, in caso di esito negativo, tutti gli strumenti necessari allo sblocco della vertenza”.
06 maggio 2024
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