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Gensini (Sit): “Sanità elettronica e system medicine, verso la sanità 3.0”


Dall’emergenza sanitaria al fascicolo sanitario elettronico. Le prospettive dello sviluppo della sanità on line in un convegno della Sit a Firenze. Ma c’è allarme per la scarsità delle risorse. A partire da quelle stanziate dal Governo nel decreto Fare per il FSI.

18 GIU - Si è svolto ieri a Firenze, presso villa la Quiete, il convegno sulle linee guida della sanità elettronica e sostenibilità del servizio sanitario nazionale: verso la sanità 3,0. Dopo i saluti di Monica Calamai, neo direttore generale di Careggi, il presidente della Società italiana di telemedicina e sanità elettronica, Gianfranco Gensini, ha introdotto i lavori sottolineando come l’attuale contesto di invecchiamento della popolazione, l’aumento delle patologie croniche, la comorbilità e le necessità di utilizzo razionale delle risorse, pongano il nostro sistema sanitario di fronte a crescenti sfide di sostenibilità.
 
In questo senso la sanità elettronica, oggi meglio definita come sanità on-line, sfruttando la tecnologia dell'informazione per sviluppare servizi innovativi, può rappresentare, come affermato dai vari relatori intervenuti, una valida risposta a tale sfida.
 
In particolare, nell’ambito dell’attuazione dei servizi di sanità in rete o connected health, assume grande importanza la definizione delle modalità organizzative finalizzate a consentire l’integrazione socio-sanitaria, quella tra l'ospedale e il territorio ed a sostenere forme innovative di assistenza domiciliare come il telemonitoraggio medico di pazienti a rischio, come cardiopatici, scompensati, diabetici, broncopneumopatici ecc, che pur conducendo una vita abbastanza normale, devono sottoporsi ad un costante controllo di alcuni parametri clinici, al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni ed il conseguente ricovero ospedaliero, anche in realtà con complessità geografiche e/o criticità di risorse.
 
A tal fine si rendono indispensabili, come affermato nel videoclip inviato da Maria Carla Gilardi del Cnr, università Bicocca di Milan, l'emanazione di apposite linee guida di dettaglio sulla telemedicina di cui Sit, come per le linee nazionali di indirizzo, attualmente al vaglio della conferenza Stato Regioni, si dovrebbe fare promotrice con il ruolo di capofila tra le società scientifiche di settore.
Se questo è lo scenario attuale della telemedicina e della sanità elettronica, il presidente Gensini nella sua relazione è voluto andare oltre, fino alle frontiere della ricerca medica e scientifica, parlando di possibili relazioni tra sanità elettronica e system medicine cioè la biologia dei sistemi applicata alla medicina.
 
A suo parere poiché la sanità online permette di avere, dovunque ed in ogni momento, una grandissima quantità di dati sanitari e di informazioni cliniche, tramite potenti modelli di calcolo matematico integrati con lo studio del genoma, proteoma, metaboloma ecc. di ogni singolo individuo, si potrà passare dal genotipo al fenotipo, da una medicina standardizzata, per popolazioni, basata su linee guida ed evidenze, ad una medicina personalizzata che sarà anche preventiva, partecipativa e predittiva, insomma, “precisa”.
Le ripercussioni in termini di ricerca, diagnosi e terapia saranno enormi, una vera e propria rivoluzione, tanto da chiamarla sanità 3,0.
 
Hanno concluso i lavori gli altri componenti l'ufficio di presidenza Sit.
Il vicepresidente vicario Mario Costa ha sottolineato l'importanza della telemedicina nell'emergenza sanitaria, tanto che un efficace servizio di 118 telematico può rappresentare la differenza tra la vita e la morte di un individuo, il vicepresidente Sergio Pillon si è soffermato invece sulla scarsezza di fondi stanziati dal recente decreto del fare varato dal governo Letta che, per l'implementazione del fascicolo sanitario elettronico, stanzia 10 mln di euro per il 2013, e 5 mln di euro per il 2014 ed il 2015, mentre il segretario generale Giancarmine Russo ha ricordato di mantenere alta la guardia sulla sicurezza e la privacy dei dati trattati, in quanto la riservatezza e la confidenzialità delle informazioni riferite al proprio medico curante sono alla base del rapporto fiduciario.
 
Claudia Rossi Carrera

18 giugno 2013
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