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Pediatri. La Simpef incontra le Regioni su h24: “Attenzione a specificità bisogni del bambino”


Positivo l'incontro del sindacato con Presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità Claudio Montaldo. “Si è discusso dei contenuti dell’atto di indirizzo che dovrà dare vita al nuovo accordo di convenzione nazionale, basato sui due capisaldi della Legge Balduzzi: assistenza H24 e forme di aggregazione professionale. Clima positivo ma ora accelerare”.

23 OTT - Si è svolto questa mattina in un clima disteso e collaborativo l’incontro dei sindacati della pediatria di famiglia con il Presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Claudio Montaldo, sollecitato a suo tempo da Simpef (Sindacato medici pediatri di famiglia). Si è discusso dei contenuti dell’atto di indirizzo che dovrà dare vita al nuovo accordo di convenzione nazionale, basato sui due capisaldi della Legge Balduzzi: assistenza H24 e forme di aggregazione professionale. 
 
“Abbiamo appreso con particolare piacere dell’accantonamento di un’ipotesi più volte ventilata nei mesi scorsi, circa il desiderio di limitare il rapporto con il pediatra di famiglia ai soli bimbi tra 0 e 6 anni, un’ipotesi non solo irricevibile, ma priva di ogni logica”. Ha affermato il Segretario nazionale Simpef, Rinaldo Missaglia.
 
“L’incontro odierno – ha specificato - ha permesso di discutere le diverso idee e proposte, in particolare il modello che Simpef ha avanzato per affrontare i temi delle nuove modalità di assistenza – appunto H24 e aggregazioni – che deve basarsi sulla specificità dei bisogni del bambino e della famiglia, assai diversi da quelli dell’adulto, tanto quanto noi siamo differenti dai medici di famiglia. Abbiamo, inoltre, richiesto di pensare a uno strumento normativo che possa favorire il non sempre facile rapporto tra i professionisti dei vari livelli di cura: pediatra di famiglia, che segue le norme della convenzione nazionale, e specialista vincolato alle regole del contratto ospedaliero. Tutto ciò per costruire una rete di cooperazione, in favore degli assistiti, che non sia basata sulle conoscenze personali o sulla  “buona volontà“ nel mettersi in relazione”.
 
“Il dialogo – ha concluso - e il confronto tra gli intervenuti è stato aperto e costruttivo; auspichiamo che questo clima positivo possa accelerare le procedure di accordo in Sisac, e che le ipotizzabili lunghe discussione per la definizione del Patto per la salute non abbiano a rallentare un processo già di per sé molto in ritardo”.

23 ottobre 2013
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