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Legge di Stabilità. I giovani medici tornano in piazza il 12 dicembre


Dopo la protesta del 7 novembre, i giovani medici tornano a Montecitorio per una mobilitazione nazionale non sindacale contro il mancato recepimento, nel maxi-emendamento governativo al Ddl Stabilità, delle richieste del Sigm a sostegno della formazione e dell’accesso al mondo del lavoro per i giovani della sanità.

04 DIC - L’avevano annunciato pochi giorni fa contestando il maxi-emendamento governativo al ddl Stabilità, approvato lo scorso 26 novembre ma senza i provvedimenti richiesti dal Sigm (Segretariato Italiano dei Giovani Medici) per l’implementazione del capitolo di spesa per la formazione specialistica dei laureati in medicina e chirurgia ed in altre discipline di area sanitaria. E ora i Giovani Medici hanno deciso una data: il 12 dicembre scenderanno in piazza Montecitorio per una seconda mobilitazione nazionale non sindacale dopo quella dello scorso 7 novembre. Una protesta che sarà affiancata da altri eventi collaterali nelle principali città italiane.

“Invitano i colleghi aspiranti specializzandi e gli studenti in medicina, ma anche quanti sono già in formazione post laurea, ivi inclusi gli specializzandi non medici ed i medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale, a scendere in piazza il 12 dicembre per far sentire la loro voce in continuità con la mobilitazione nazionale 'Giovani Medici Day', organizzata lo scorso 14 maggio dal SIGM e dal Comitato Pro Concorso Nazionale, per ribadire la volontà di contribuire al cambiamento del Paese e per chiedere di non essere costretti ad un’emigrazione forzata, anticamera della desertificazione del nostro sistema sanitario”, è l’appello del Sigm.

Le speranze dei Giovani Medici sono legate al fatto che alla Camera dei Deputati il Governo non ponga il voto di fiducia sul testo esitato dal Senato e sia dunque possibile, in quella sede, riconsiderare e accogliere le proposte emendative supportate dal Sigm ed altre aggiuntive “utili a scongiurare il rischio di vedere finanziati soltanto 2.300 contratti di formazione a fronte del quadruplo di potenziali concorrenti tra laureati e neolaureati e per trovare soluzione all’annosa questione degli specializzandi non medici iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria. Tale evenienza, inoltre, si ripercuoterà inevitabilmente sull’organizzazione delle attività assistenziali con sovraccarico lavorativo per gli specializzandi attualmente in corso”.

“Dopo aver chiesto ed ottenuto trasparenza e merito nel sistema di accesso alla formazione medica specialistica tramite l’introduzione di un concorso di accesso su base nazionale – sostiene il Sigm - appare doveroso che le Istituzioni sostengano concretamente la formazione dei giovani medici e non medici e, con loro, della sanità tutta”.

Queste le richieste al Governo ed al Parlamento:
1)    L’implementazione urgente del capitolo di spesa relativo ai contratti di formazione medica specialistica a finanziamento ministeriale per un ammontare di 7.000 contratti di formazione (e comunque di un contingente non inferiore ai 6.000), con destinazione di un numero significativo di contratti (almeno 2.000) alla formazione integrata di medici di assistenza primaria da parte nuove scuole di specializzazione in Medicina Generale

2)    La trasformazione delle attuali borse di studio dei medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale in contratti di formazione, riconoscendo ai corsisti pari dignità rispetto ai colleghi specializzandi tramite la costituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale

3)    Il reperimento delle somme necessarie a finanziare un numero minimo di n. 1.000 contratti/borse di studio da destinare agli specializzandi non medici iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’anno per l’a.a. 2013/2014 e successivi, riconoscendo ai non medici pari dignità rispetto ai colleghi specializzandi medici

4)    Il ricorso all’utilizzo del Fondo Sociale Europeo (per le Regioni Obiettivo Convergenza ed Obiettivo Competitività) per il finanziamento dei contratti di formazione specialistica dei medici e di contratti/borse di studio per gli specializzandi non medici in atto iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria

5) L’urgente emanazione del DM recante nuove disposizioni in tema di regolamentazione per l’accesso alle scuole di specializzazione, al fine di rendere note da subito le modalità di selezione dei candidati al concorso

“Tali richieste – sottolinea il Sigm - vanno peraltro riconfigurare nel contesto del ricorso ad una corretta programmazione (quantitativa e qualitativa) del fabbisogno di professionalità mediche da formare ed adozione di politiche di sostegno all’accesso dei giovani medici al mondo del lavoro in modi (superamento del precariato) e tempi (i più rapidamente possibile) che siano in linea con altre esperienze europee, puntando nel contempo a ridurre l'eccessivo divario esistente tra la condizione dei neoassunti e delle fasce apicali della professione”.

Inoltre, “nell’interesse dell’intero sistema salute e della tutela della salute dei cittadini”, i Giovani Medici chiedono con forza che “si apra una discussione in tema di adozione di sistemi di valutazione trasparenti e meritocratici per l’accesso alla professione, al pari di quanto ottenuto per il concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione, a cominciare dal corso specifico di medicina generale, per finire con le modalità di selezione per la dirigenza medica e per il convenzionamento di medicina generale e la specialistica ambulatoriale”.

Dai Giovani Medici, infine, un appello a tutti gli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri d’Italia al fine di condividere lo spirito dell’iniziativa e sostenere le richieste dei manifestanti.

04 dicembre 2013
© Riproduzione riservata

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