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Psicofarmaci. Ordine Psicolgi Lazio: "Aumento consumo senza prescrizione è richiesta di aiuto"


Uno su quattro ne fa uso senza aver preventivamente consultato il medico. In Italia il consumo di psicofarmaci, nel periodo 2000-2008, è aumentato del 310%, in particolare nelle Regioni del Centro-Nord. Per far fronte a questi numeri, per Piero Stampa, vicepresidente dell'Ordine, è necessario il potenziamento dei servizi di assistenza psicologica di base.

25 SET - “Un italiano su sei fa uso di psicofarmaci senza aver preventivamente consultato un medico. Nella fascia d'età tra i 25 e i 34 anni la percentuale è di uno su dieci. Dati resi noti in questi giorni da Demoskopea che confermano quanto rilevato anche nell’ultimo rapporto Osservasalute, secondo cui fra il 2000 e il 2008 il consumo di psicofarmaci in Italia sarebbe aumentato del 310%, in particolare nelle regioni del centro-nord. E' evidente che nella popolazione italiana c'è una domanda di aiuto psicologico che attualmente non viene soddisfatta: per questo come Ordine del Lazio stiamo lavorando per rafforzare i servizi di assistenza psicologica di base e per attivare servizi di intervento psicologico-clinico economicamente sostenibili, sia valorizzando le situazioni già esistenti che promuovendone di nuove su tutto il territorio regionale. Parliamo di iniziative in partnership con la Pubblica Amministrazione come anche di iniziative private”. Lo ha dichiarato, in una nota dell'Ordine Psicologi della Regione Lazio, Pietro Stampa, vicepresidente dell'Ordine e responsabile della Commissione Deontologica.
“La notizia non è nuova, e conferma un dato conosciuto da tempo - ha continuato il vicepresidente dell'Ordine Psicologi del Lazio -. L'aumento generalizzato dell'uso di psicofarmaci comprende dunque anche una percentuale elevata di consumo spontaneo, privo di prescrizione medica. Vista la difficoltà di ottenere questo genere di prodotti in farmacia senza presentazione di una regolare ricetta, presumibilmente tutto questo sta accadendo grazie alla facilità con cui, nelle case degli italiani, sono reperibili sia ansiolitici che antidepressivi, magari inizialmente prescritti a un familiare e poi rimasti 'a disposizione' di chi, per lo più arbitrariamente, ritiene di potersene servire senza osservare le precauzioni necessarie”.

“Tuttavia - ha concluso Stampa  - se questi soggetti, che presentano una sofferenza emotiva tale da dover ricorrere agli psicofarmaci senza nemmeno passare per i dovuti controlli medici, potessero con facilità e a costi contenuti fruire di consulenza da parte di professionisti psicologi, senza dubbio questi consumi verrebbero abbattuti. E con essi verrebbe abbattuto il rischio di abuso e/o uso improprio di queste sostanze tutt’altro che innocue. Come Ordine degli psicologi del Lazio abbiamo quindi attivato sul tema dei gruppi di iniziativa, che progetteranno percorsi di implementazione dei servizi di base”.

25 settembre 2014
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