Ricettario 'rosa'. Le Ostetriche sollecitano il Ministero della Salute affinché risolva la questione
La nuova richiesta è stata inoltrata a seguito della risposta negativa che il ministero stesso ha recentemente fornito a un quesito posto dalla Regione Lombardia circa la possibilità di prescrizione. Per la presidente della Fnco, Miriam Guana, "la possibilità di prescrivere sul ricettario del Ssn è conforme alla nostra missione di promuovere la salute femminile".
24 SET - Le ostetriche tornano a sollecitare il ministero della Salute affinché possano essere messe nelle condizioni di prescrivere sul ricettario del Servizio Sanitario Nazionale. “Abbiamo chiesto di nuovo al ministero di risolvere la questione conformemente alla nostra missione di promuovere la salute femminile in ogni età", ha spiegato
Miriam Guana, presidente della Federazione nazionale collegi ostetriche.
"Poter prescrivere sul ricettario rosa, infatti - ha proseguito Guana - significa favorire le donne in gravidanza a usufruire di servizi pubblici efficienti e di facile accesso: nell’attuale situazione, le donne gravide, dopo la visita ostetrica, si trovano costrette a rivolgersi al medico di famiglia o al ginecologo i quali trascrivono sul ricettario del Ssn gli esami indicati dall’ostetrica stessa. Si tratta di un vero disagio e di una perdita di tempo per la donna, per le ostetriche e per i medici prescrittori”.
Le ostetriche, ricorda poi la presidente, sono già soggetti prescrittori ai sensi della normativa vigente nell’ambito della sorveglianza e assistenza alla gravidanza fisiologica, come indicato dal d. lgs 206/2007 di recepimento della direttiva europea. Articolo 48: "Le ostetriche sono autorizzate all'esercizio delle seguenti attività: c) prescrivere gli esami necessari per la diagnosi quanto più precoce di gravidanze a rischio".
La nuova richiesta è stata inoltrata a seguito della risposta negativa che il ministero stesso ha recentemente fornito a un quesito posto dalla Regione Lombardia circa la possibilità di prescrizione. Secondo il parere ministeriale, poiché tale facoltà caratterizza il soggetto prescrittore come “ordinatore di spesa”, questa attribuzione alle ostetriche dovrebbe essere accompagnata necessariamente da una serie di misure, analoghe a quelle vigenti per i medici, volte a garantire il monitoraggio e il governo dell’attività prescrittiva. Il ministero conclude, quindi, che in mancanza di ulteriori disposizioni legislative il responso al quesito posto dalla Regione Lombardia “non può che essere negativo”.
A questo proposito, la Fnco fa presente che nella realtà sanitaria della Asl Rm D, sin dal 2010, le ostetriche sono state dotate di ricettario del Ssn semplicemente attraverso un sistema di codificazione che consente d’indicare come soggetto prescrittore anche un soggetto diverso dal medico e previo parere positivo della Asp Lazio.
24 settembre 2014
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